Alla vigilia della delicata sfida casalinga contro la Fiorentina, il Milan si presenta in grande forma dopo la vittoria al Bentegodi. Il quarto posto in classifica tiene alto il morale della squadra di Filippo Inzaghi che non deve sottovalutare i Viola. In pochi si aspettavano di vedere il Diavolo così alto in classifica, di chi è il merito? Società, Inzaghi o giocatori? Per parlare di questo e di molto altro, la redazione di SpazioMilan.it ha contattato in esclusiva Marco Pasotto de La Gazzetta dello Sport.
Pasotto, come vede la vicinanza della famiglia Berlusconi alla squadra?
“La vedo in maniera positiva e credo che abbia principalmente due funzioni. La prima è quella di far sentire la propria presenza alla squadra e all’allenatore, la visita del venerdì serve come stimolo a tutto l’ambiente. La seconda funzione è legata all’immagine che Silvio Berlusconi vuole dare all’esterno: una sorta di messaggio ai tifosi e ai giornali. Come suggeriva Adriano Galliani ad inizio stagione, è necessario far trasparire quanto il gruppo sia coeso. Soprattutto dopo i problemi incontrati la scorsa stagione. Uno dei motivi principali del fallimento è stato proprio il rapporto non idilliaco tra società e allenatori”.
Che ruolo ha Inzaghi in questo Milan? Vede dei cambiamenti nel suo modo di allenare?
“E’ in continuo miglioramento. La sua abilità è stata quella di conquistare la squadra coi fatti sin dalla scorsa estate. Ha sempre difeso tutti, anche nei momenti di difficoltà. Vorrei ricordare il pareggio di Empoli e i giornalisti accaniti nei confronti di alcuni singoli. Inzaghi ha risposto a tono proteggendo i suoi giocatori, provocando la stampa e chiedendo di prendersela con lui. Sarebbe stato troppo semplice prendersela con la squadra. Ci tiene molto ai suoi giocatori, si vede e traspare in tutte le sue dichiarazioni. E’ ben visto dal gruppo e anche da chi gioca meno. Riesce abilmente a gestire gli esclusi, tanti se si considera che il Milan sta giocando solo il Campionato. I risultati arrivano, lo spirito di squadra rimane forte e i malumori vengono limitati e soprattutto controllati”.
El Shaarawy si sta dimostrando sempre più leader. Rimarrà a gennaio?
“Rimarrà sicuramente. Nessuna tentazione, il Milan crede in lui e lo considera un investimento. Inzaghi ha costruito il modulo su di lui ed è chiaro che sia al centro del progetto tattico. Ora deve solo completare il percorso di autoconvincimento, deve recuperare fiducia in se stesso e nei propri mezzi. E’ rimasto fuori prima per infortunio e poi per scelta tecnica, ma quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto egregiamente. Partita dopo partita deve recuperare a livello mentale e psicologico. Deve tenere a mente che la società non ha volutamente investito per acquistare un esterno sinistro, questo è un grande segnale di fiducia dopo il lungo infortunio della scorsa annata. Il buon rientro nelle ultime giornate dello scorso campionato, la grande partita contro la Lazio dimostrano come Galliani ed Inzaghi puntino su di lui. Il percorso è poi proseguito in calando, ma ora è in netta ripresa. Deve recuperare al meglio le proprie convinzioni personali”.
Ma la vera sorpresa è un’altra: si aspettava un Honda in splendida forma?
“Onestamente me lo aspettavo. Il giapponese era uno dei più grossi punti di domanda di inizio stagione. Un autentico oggetto misterioso e non era chiaro quale fosse il suo ruolo all’interno del Milan. Ora l’abbiamo capito, grazie a duri allenamenti e al meritato riposo dopo i Mondiali in Brasile. Lo scorso anno era stanco, quest’anno sta facendo grandi cose. Si è ambientato al meglio, ha la gamba giusta e la testa libera. Può solo migliorare”.
La redazione di SpazioMilan.it intende ringraziare Marco Pasotto per la cortesia e la disponibilità.
This post was last modified on 25 Ottobre 2014 - 09:47