Con 164 voti a favore e 109 contrari, anche il Senato ha approvato il testo del decreto legge sugli stadi, che la scorsa settimana era stato approvato anche dall’altra ala del Parlamento Italiano, ossia la Camera dei Deputati. La caratteristica essenziale che emerge dal testo di legge, è indubbiamente l’inasprimento delle sanzioni per il tifo violento, con Daspo ampliato in numero e durata e con la possibilità per la Polizia di intervenire in maniera molto più efficace in occasione di scontri e tafferugli prima, durante e dopo le partite. Ma cerchiamo di analizzare tutti i punti focali del provvedimento.
A farla da padrone sono ovviamente le misure contro i tifosi violenti, a cui lo stadio sarà interdetto più a lungo: il Daspo, infatti, diventerà anche “di gruppo” e per almeno tre anni nei confronti dei responsabili di violenze di gruppo, purchè sia accertata una partecipazione attiva del singolo e da cinque ad otto anni per chi è recidivo. Il Daspo scatterà anche per scontri avvenuti all’estero e colpirà chi espone striscioni offensivi o violenti o razzisti, chi compie reati contro l’ordine pubblico e altri delitti gravi come ad esempio rapina, detenzione di esplosivi, spaccio di droga, per colpire i quali sarà possibile anche l’arresto differito, ossia si considera la flagranza di reato fino alle 48 ore successive alla partita. In caso di gravi episodi di violenza, poi, il ministro del’Interno potrà chiudere il settore ospiti anche per due anni. I tifosi colpiti da Daspo, che dimostrino di essere pericolosi, inoltre, potranno essere sottoposti dal tribunale alla sorveglianza speciale, integrata se necessario da altre misure di prevenzione quali il divieto o l’obbligo di soggiorno.
Altre novità introdotte dal dl sono l’obbligo per le società di versare una percentuale tra l’1% ed il 3% dell’incasso per pagare gli straordinari a steward e polizia (questo è il punto che ha suscitato maggiori polemiche dalla FIGC), la possibilità per i poliziotti di usare il teaser, ossia la pistola elettrica e l’incremento delle pene per le frodi sportive: chi trucca partite rischia fino a nove anni di carcere.