Un punto che male di certo non fa, ma che non garantisce il salto di qualità definitivo che tutto l’ambiente rossonero, in fondo, si aspettava. L’1-1 ottenuto dal Diavolo contro la Fiorentina, insomma, sotto sotto non accontenta davvero nessuno.
Sperare in qualcosa di più da un punto di vista della manovra, infatti, era lecito. Per la prima volta, invece, ci siamo trovati a far i conti con una penuria di idee evidente e resa ancor più marcata dal bunker costruito da Vincenzo Montella davanti a Neto. I solisti rossoneri dai piedi più buoni, questa volta, hanno disatteso ogni aspettativa e hanno lasciato il palco a gregari di lusso come Abate e l’autore del momentaneo vantaggio Nigel de Jong. Il pareggio firmato da Ilicic, purtroppo, è il manifesto più chiaro di un centrocampo troppo distratto e nel complesso poco unito, ancora incapace di garantire alla difesa quella copertura e quella protezione di cui ha disperatamente bisogno. Lasciar tirare il cecchino viola da quelle posizione, indisturbato, equivale davvero a una sentenza già scritto.
E adesso? Adesso c’è il Cagliari, indecifrabile e imprevedibile come ogni squadra targata Zdenek Zeman. Servirà, sicuramente, una fase difensiva più corale e costruita meglio. Serviranno anche e soprattutto, però, più idee e più voglia di vincere.
This post was last modified on 27 Ottobre 2014 - 20:54