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“Inzaghi ha ottime qualità ma vuole sempre accontentare tutti”: questa è la presentazione che lo scorso 24 luglio fa del nuovo allenatore del Milan non uno qualsiasi. Non un addetto ai lavori che conosceva solo superficialmente il lavoro di Superpippo allenatore, non un ex compagno, non un giornalista né tantomeno uno di quegli agitatori di folle online telecomandati. Chi lo presenta in questo modo, con elogi ed obiettività è niente po’ po’ di meno che Filippo Galli.
Nessuno meglio di lui ha seguito, collaborato e coordinato il lavoro dell’Inzaghi allenatore, prima degli Allievi e poi della Primavera. Galli parlava e parla per il bene del suo “omonimo”. Galli parla da milanista, per il bene del Milan. Davvero. Quella frase “vuole sempre accontentare tutti” conteneva un implicito consiglio all’amico Pippo. Della serie: “per essere un buon allenatore devi avere un gruppo unito e coeso, devi stare sempre dalla parte dei giocatori, ma non puoi pretendere di non scontentare nessuno. Qualcuno che ti critica, che ti punzecchia o che si lamenta lo troverai sempre, tra i giocatori, tra i tifosi, tra i giornalisti e anche tra i dirigenti”. Pertanto il consiglio è : vai avanti per la tua strada, non preoccuparti degli errori o dei giudizi, vai avanti che alla fine le tue grandi qualità verranno fuori. Pippo è un maniaco del calcio, è un perfezionista, vuol sempre il massimo. E quando le cose non vanno per il verso giusto non si dà pace, si logora, ci tiene.
Il primo mese dell’Inzaghi allenatore merita un voto altissimo perché Pippo è riuscito a ridare compattezza e orgoglio a una squadra che aveva smesso di essere tale. Il Milan è tornato ad essere il Milan. Con tutti i limiti e i difetti del Milan di questi anni di borse chiuse e transizione. Se proprio vogliamo trovare l’aspetto in cui Pippo deve migliorare è proprio quello che gli indicava Galli 3 mesi fa. “Pippo, non preoccuparti di accontentare tutti!”.
Se c’è qualche giocatore che mugugna perché non gioca, non preoccuparti perché Ancelotti diceva che mugugnavi anche tu e poi entravi in campo più incazzato e motivato che mai. Se qualche giocatore non c’entra col tuo progetto tattico, pazienza, lascialo fuori. Se qualcuno dice che il Milan deve giocarsela alla pari con la Juve perché si chiama Milan, tu lo sai che non è così e che la Juve è nettamente più forte, quindi se perdiamo, pazienza, vai avanti sulla strada che tu avevi tracciato. Se qualcuno, anche fosse il presidente, ti dice che il Milan deve fare possesso palla nella metà campo avversaria, tu sai che non abbiamo le qualità e allora vai pure avanti col produttivo contropiede della prima partita. Se qualcuno ti dice di giocare con il centravanti d’area e tu ritieni che sia meglio avere Menez “falso nueve”, vai avanti con la tua convinzione. Se qualcuno pensa che il Milan debba giocare con il 4-2-3-1 e tu invece hai disegnato la squadra con il 4-3-3, fregatene e gioca come vuoi tu. Piuttosto sbaglia con la tua testa. E piuttosto perdiamo. I tifosi veri lo capiscono e ti aspettano. E aspettano il Milan. Anche se adesso la maglia rossonera non la indossano grandi campioni strapagati, ma onesti lavoratori del pallone.
Quello che mi piace di questo Milan è che vedo l’impegno e la passione da parte di tutti. Quando perdiamo la squadra ci sta male. Proprio come faceva e come fa Inzaghi. Continuando così alla fine si raggiungono gli obiettivi. E gli obiettivi di questa squadra purtroppo non possono essere lo scudetto o, l’anno prossimo la Champions League. L’obiettivo è il terzo posto. Che quest’anno varrebbe come uno scudetto. La concorrenza è alla nostra portata, ma noi abbiamo Pippo. Anche se scontenterà qualcuno, l’importante è che faccia il bene del Milan. E lui sa come si fa. Lui