Gandini: “Bisogna sostenere Inzaghi. Balotelli? Non è ancora un grande giocatore”

Umberto Gandini, ministro degli esteri della galassia Milan, ha rilasciato una lunga intervista alla CNN. Il dirigente rossonero ha affrontato diversi temi, da Balotelli al rinnovato interesse di Silvio Berlusconi per il Milan. Sul presidente: “Ha fatto visita alla squadra per sei settimane di fila come non gli accadeva da quando è entrato in politica nel 1994. Non ha molte opportunità di assistere settimanalmente agli allenamenti, parlare ai giocatori e vedere come il lavoro si sviluppa. Sta dedicando più tempo al club e alla squadra, porta molto entusiasmo. Ha la sua visione ovviamente, mè uno degli imprenditori di maggior successo in Italia, un grande presidente calcistico. Dice sempre che compete con Santiago Bernabéu de Yeste come il presidente più vincente della storia del calcio. Sotto la proprietà di Berlusconi il Milan è stato straordinario“.

Su Filippo Inzaghi: “È molto importante che Berlusconi e il club lo sostengano, i risultati finora sono dalla sua parte. Abbiamo commesso errori in passato, caduti in decisioni che il Milan non era solito prendere. Penso che abbiamo imparato dagli errori che abbiamo commesso“. Sulla situazione attuale dei rossoneri: “Il costo di non essere in Champions League è molto alto, parlando francamente. Per un club italiano in Champions League, oggi possiamo parlare di 35/40 milioni di euro garantiti. Per fortuna abbiamo delle variabili sugli stipendi dei calciatori, alcuni possono essere ammortizzati nel tempo. Non possiamo negare che il fatto di non esserci qualificati per l’Europa è stato un punto di svolta in un certo modo. Abbiamo dovuto riorganizzarci, migliorare il valore della squadra e cercare ti riconquistare il nostro posto tra i migliori club in Europa. E’ molto molto importante anche se non sarà facile“.

Infine una riflessione su Mario Balotelli: “Probabilmente Mario non è ancora effettuato il passaggio dall’essere un fantastico atleta a quello di essere un grande giocatore. Quando è arrivato al Milan le aspettative forse erano più grandi, e penso anche le sue aspettative, non ha ancora raggiunto un livello tale per trascinare il club. Fino a che non lo farà, non sarà in grado di mantenere le promesse. E’ molto molto meglio di come è dipinto e il suo stile di vita è molto meglio di come ne parlano in Inghilterra. E’ un ragazzo fantastico, è umile e il calcio e la vita in generale gli hanno dato tanti valori. Lui ama combattere. Lui ama combattere contro qualcosa o quacluno, sul campo, nella vita. Cerca sempre di prendere una posizione. Più lo provochi più lui si carica. Per questo deve imparare a controllarsi. Pensavamo che il suo arrivo al Milan fosse la cosa migliore per lui, lavorare in un ambiente che lo supporta on forza. Milano gli piace e ama la squadra, ma siamo arrivati ad un punto in cui stavamo cercando un altro tipo di giocatore e lui cercava una sfida differente. Il Liverpool era lì per lui. Credo che Mario così come altri giocatore voglia giocare in Premier League. Ha avuto il primo assaggio con il City, ora è più maturo e ha un’opportunità con il Liverpool, un club storico. E’ un ambiente in cui può avere successo, Spero che possa mantenere il suo potenziale, per lui, per il Liverpool e per la Nazionale“.

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