Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano MI-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport, conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canali 63 e 114 del DTT.
Qualità, duttilità, età ed esperienza. Ci sono proprio proprio tutti gli ingredienti per considerare Sami Khedira un colpo da non farsi sfuggire. Uno di quei parametri zero che Adriano Galliani ha messo giustamente nel mirino. E’ forte fisicamente, può ricoprire ogni posizione del centrocampo, ha vinto una Champions League con il Real Madrid (144 presenze ufficiali in quattro stagioni) si è laureato Campione del Mondo con la Germania. Ha “solo” 27 anni. Con Montolivo e De Jong costruirebbe una mediana di altissimo livello, mixando muscoli, corsa e geometrie. Insomma, un affare che, purtroppo, prescinde dai rapporti che l’amministratore delegato rossonero intrattiene ormai da tempo con Florentino Perez.
Il nodo è tutto qui: l’ingaggio del giocatore che è poi l’unico oggetto della trattativa di ogni atleta svincolato. E qui il Milan non vuole cascare dopo aver pagato lo scotto con il caso Flamini, un tempo, e con Mexes, oggi. Tutti strappati alla concorrenza grazie al gioco al rialzo sullo stipendio. Salvo poi rimanere vittime di quegli esborsi se i giocatori, pur fuori dai piani tecnici, non trovano sistemazioni in grado di pareggiare i conti. Khedira guadagna 5 milioni netti a stagione. E per l’età che ha e per quel che può ancora dire non scenderà sotto questa soglia. Su di lui c’è l’Arsenal che non ha particolari problemi economici. Galliani, nei giorni scorsi, ha ammesso l’interesse, come i problemi: “Ha richieste d’ingaggio tali che impediranno il suo arrivo al Milan”. Staremo a vedere. E a gennaio ne sapremo certamente di più.
Infine, c’è da chiedersi come fanno ancora a circolare troppo facilmente notizie prive di fondamento e di carattere smaccatamente allarmistico. Il riferimento è alla bufala che ieri pomeriggio ha investito Michael Essien, costretto a smentire su Twitter di aver contratto Ebola. A mettere in circolazione la voce erano stati alcuni siti africani. Già nei giorni scorsi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, era dovuta intervenire per smentire le voci che sui social network vedevano circolare informazioni infondate su tre casi di contagio a Lampedusa. Ecco, scomodiamoci tutti per emergenze vere. Così impariamo tutti a fare meglio l’informazione. Utile. Di servizio. Vera.
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