Dal nostro inviato a Casa Milan, Christian Pradelli
Direttamente da Casa Milan, il post Balotelli: ecco Fernando Torres. L’attaccante spagnolo, arrivato in prestito biennale dal Chelsea, oggi si è presentato alla stampa. Voglia di rilancio dopo diverse stagioni con pochi gol e tante critiche, Torres riparte da rossonero: “Avevo bisogno di nuovi stimoli dopo 7 anni di Premier”.
LA CONFERENZA LIVE
– Dopo la conferenza stampa Torres si è recato al Milan Store di Casa Milan per un primo abbraccio coi tifosi rossoneri. Clicca qui per vedere il video
– Ultime foto, la conferenza stampa è terminata.
Sulla decisione di lasciare il Chelsea: “Ringrazio sia Liverpool che il Chelsea, ma dopo 7 stagioni era arrivato il momento di cambiare. L’idea di arrivare al Milan è stata importante, avevo bisogno di qualcosa di nuovo per tornare ad amare il calcio. È una società dove bisogna tornare nelle prime 3 in classifica, qui mi rimetto in gioco per tornare al top. Ringrazio ancora il Chelsea, ma sono molto contento di essere qui. Spero al Milan di poter dare quello che ho dato all’Atletico, al Liverpool e al Chelsea con il giusto mix per poter portare trofei alla squadra“.
L’attaccante sul nome: “Chiamatemi Nino, Fernando o Torres, è uguale“.
Se Torres è un Kakà biondo? Galliani: “Non rispondo, mi sembra una roba più estetica che tecnica. É un grande professionista come Kakà, dal punto di vista etnico sono diversi. Su chi sia più bello non rispondo“.
Ancora l’amministratore delegato rossonero sulla situazione Cristante: “Non posso darmi un voto da solo. Cristante? Si sentiva poco impegnato, volevo mandarlo in prestito ma ha detto di no e ha voluto andare all’esterno. A quel punto è nato Bonavenura. Auguro a Cristante di fare bene, lo abbiamo pagato 25 mila euro. Lui è uscito, ma crediamo che Bonaventura nel breve periodo possa aiutare il Milan”.
Galliani, la tendenza a prendere giocatori anziani nel campionato italiano: “Preferisco occuparmi delle cose del Milan, non voglio essere attaccato da altri. Il nostro è stato un mercato sia di giocatori giovani sia esperti, con un giusto mix. Non capisco che problema sia portare a casa un giocatore a zero euro. Se tu hai la capacità di capire quando sta succedendo una cosa, fai bene. Alex è un grande campione, l’anno scorso giocava lui e non Marquinhos che ha vent’anni. Diego Lopez invece è uno dei portieri più forti d’Europa“.
Galliani sulle differenze tra Balotelli e Torres: “Le caratteristiche tecniche di Balotelli sono diverse da quelle di Torres. Una volta venduto Balo abbiamo deciso con Inzaghi un determinato attaccante con delle particolari caratteristiche tecniche ed è arrivato Torres“.
La tattica del campionato Italiano: “Non è facile giocare in nessuno campionato, ma non ho paura. Quanto più è difficile la sfida, tanto meglio. Spero di adattarmi presto“.
Ancora a SpazioMilan.it Galliani su Taarabt: “Taarabt ci teneva molto a tornare qui, ma si voleva un giocatore con caratteristiche diverse. Ragionado con Pippo e Tassotti abbiamo scelto così. Ho parlato con Taarabt fino a 5 minuti prima di Bonaventura“.
Torres risponde alla domanda di SpazioMilan.it: “El Shaarawy, Menez e Honda? Conosco questi 3 giocatori, ma dobbiamo imparare insieme e andare d’accordo. El Shaa? L’ho visto, è veloce, decisivo e gioca bene. Sta crescendo e può crescere ancora tanto, è chiamato a fare bene. Sarà un giocatore importante”.
Sull’atmosfera del derby: “I tifosi mi hanno fatto capire che il derby qui è speciale. Ho avuto la fortuna di giocare tanti derby, c’è molta passione tra i tifosi. Prima però ci sono tante altre partite“.
Galliani sull’obiettivo Champions: “Per arrivare in Champions si arriva tra le prime tre, non ci sono limiti. Abbiamo fatto tante operazioni in questo mercato. Sono entrati 11 giocatori, ne sono usciti 14, sono 25 operazioni. È il mercato con maggior numero di cambiamenti. Però io credo che quando l’anno va male, bisogna cambiare. È un Milan nuovo e diverso, credo mai in questi 28 anni di aver fatto queste operazioni. Se me lo aspettavo? Sì“.
Su Balotelli: “Sia io Balotelli siamo andati in un grande club, dove sono passati tanti grandi giocatori, bisognerà confrontarsi. Balo è stato al Milan molto importante, spero per lui che stia bene al Liverpool“.
Sul suo passato: “Ho giocato in 3 club diversi, è vero ho vinto al Chelsea non da altre parti dove ho segnato più gol. Qui sono in un tappa nuova, avere delle aspettative non serve a nulla, parlerà il campo. Spero di vincere molti titoli“.
Sui complimenti di Mou: “Avere una squadra sana e con buoni colleghi è sicuramente importante per avere dei buoni successi. Ringrazio Mou per le belle parole che ha avuto con me, dobbiamo sempre essere dei professionisti. Ho imparato tanto dai miei compagni in tutti i momenti“.
Galliani, le operazione delle ultime ore: “La trattativa più difficile è stata con van Ginkel perché resisteva al nostro corteggiamento. Gli ho dato l’ultimatum poi ho cambiato strategia e gli ho detto che eravamo innamorati di lui e lo avremmo aspettato. Lui pensava di essere un titolare del Chelsea, è un talento ma ha bisogno di giocare qui. Io gli ho messo due a bombardarlo: De Jong e poi anche Torres. Non so chi lo abbia colpito, ma ora è qui. Noi alle 19.30 pensavamo di avere Biabiany, a quel punto Bonavneutra è stato dirottato da noi invece che dall’Inter. Fortuna che a Milano c’erano giocatore, agente e Percassi. Così si sono fiondati tutti qui. Non abbiamo potuto fare le visite mediche, ma ci siamo fidati del dottore dell’Atalanta. Alla fine è andato tutto in porto. Gli ultimi tre acquisti hanno tre storie molto diverse”.
I test fisici a Milanello: “Non sapevo di aver fatto dei record. Ho solo fatto dei test fisici su tutto, forza e velocità. Sto bene mentalmente e fisicamente, ho continuato ad allenarmi e ora ho voglia di ricominciare“.
Sul presidente Berlusconi: “Mi ha parlato, mi ha detto che è contento del mio arrivo”.
Il rapporto con Mou: “Ho avuto un bel rapporto con lui, per me è stato importante. Mi ha parlato di Milano e del Milan, mi ha detto che mi sarei trovato bene qui. Gli auguro un bella stagione col Chelsea“.
Su Llorente: “È un grande amico, ma spero l’anno prossimo di essere io il capocannoniere della Serie A”.
Obiettivo Europa: “Ho visto la delusione di allenatore e giocatori per non essere in Europa, ora speriamo tornare tra le prime tre squadre. Io prometto di fare tutto il possibile per far tornare il Milan in Europa”.
Sul campionato italiano: “In Europa ci sono 3 grandi campionati tutti hanno momenti sù e giù. Ho sempre seguito la Serie A italiana, ho avuto tanti compagni che avevano giocato in serie a. Tra questi Albertini che mi ha sempre parlato del Milan. Nel 2004 avevo parlato col Milan, ma non si fece nulla. Ho sempre seguito Inter, Juventus e Milan, sono squadre importanti. Non ho avuto problemi ad adattarmi da Spagna a Inghilterra, penso che non ne avrò nemmeno qui”.
Van Basten, Weah o Inzaghi? “Ognuno di loro ha segnato un’epoca, spero di avere i loro successi. Per me è molto importante superare questa sfida, così che un giorno nel museo ci sia anche il mio numero 9. Tutti conosciamo Inzaghi come giocatore, ora che è un allenatore dimostrerà tutta la sua voglia. Prenderà il meglio di me, ho tanta voglia di imparare. È stato lui a chiamarmi, sarà un’occasione importante per imparare”.
Torniamo al top, insieme: “È una grande sfida, è un esperienza nuova cambiare Liga. Ora gioco nel terzo campionato più grande d’Europa, voglio segnare tanti gol. Sia per me che per il Milan e importante tornare al top. Sono felice di essere qui”.
Un onore il Milan: “Ho vistato il museo e ho visto tanti ricordi e i trofei, ma non c’era bisogno. Per me è una grande sfida essere qui, ho visto gli attaccanti che hanno portato il numero 9 e per me è un onore. Avrei voluto giocare con la Lazio, ma non è stato possibile”.
Le prime emozioni di Torres: “È stato tutto molto rapido, sono stato a Milanello a conoscere staff e giocatori, sono stato anche alla partita contro la Lazio. Sono qui per imparare e adattarmi alla squadra“.
Le parole di Galliani: “Fernando ha vinto tutto con club e nazionale, c’è poco da dire su di lui. Campione del mondo e d’Europa due volte, campione d’Europa col Chelsea. Nel 2002 stavo a Madrid, con l’Atletico in serie A per la prima volta, i loro dirigenti mi dicevano di avere un ragazzino di 18 anni fortissimo: Fernando Torres. Nel 2004 incontrai l’agente di Fernando Torres, avevamo un credito con l’Atletico, ma la dirigenza spagnolo non volle e poi l’anno dopo fini al Liverppol. Ora dopo 10 anni è qui. Mero tardi que nunca, meglio tardi che mai. Siamo sicuri che farà benissimo. Avrà l’onore e l’onore di avere il 9”.
– La conferenza stampa inizia con le foto di rito con Galliani, Torres e la sua nuova maglia rossonera