Un anno in più… senza gol. Nel giorno dei suoi 25 anni, Poli si è già fatto sentire a parole. Spirito, determinazione, cuore, grinta, voglia, gruppo. La mezz’ala del Milan è l’esempio di come si può arrivare in una grande e diventare grandi, ottenere il successo grazie a sudore e sacrificio prima delle doti naturali.
Ci perdonerà Andrea, ma il compleanno può essere anche l’occasione per sottolineare giustamente un difetto, ormai in corso da più di 12 mesi. La mancanza del gol. Poli non segna dal 25 settembre 2013, Bologna-Milan 3-3. Troppo tempo per un giocatore dall’inserimento facile. Fino ad ora in rossonero ha fatto centro due volte, a Verona nell’esordio dello scorso campionato e appunto al Dall’Ara, poi la discesa. Meno spinta, poche occasioni (ancora nella memoria il palo colpito con l’Atletico Madrid) e una condizione fisica buona, ma non sempre gestita al meglio durante la gara: è questa forse la causa principale. Va precisato: l’essenza dell’ex Samp e Inter si chiama rincorrere, usare più fiato e polmoni rispetto alla media dei compagni. E lo sta facendo, ancora non al massimo ma lo sta facendo. E la recente convocazione in Nazionale vale più di mille riflessioni.
Inzaghi lo sta usando sempre, dalla Lazio al Cesena c’è sempre stato. In maniera rapida e indolore, sarebbe consigliabile capire come Allegri riusciva a renderlo prolifico sottoporta. Poli, l’augurio è tornare ad essere davvero un’arma in più.