Un doloroso attacco a distanza, il Milan nel mirino. Senza peli sulla lingua, senza guardarsi in faccia. Alexandre Pato ha messo a segno uno “scatto” verbale ancora più veloce dei suoi famosi muscoli, un vero e proprio sfogo, ragionato da tempo ed espresso con chiarezza cattiva.
Parole al miele su Berlusconi, legato a quell’episodio di mercato ormai storico del 12 gennaio 2012, quando il Presidente decise personalmente di trattenerlo, rinunciando ai soldi del PSG (35 milioni di euro) e “salvando” per il momento il legame fra il Papero e la figlia Barbara. Tornarci su non serve a nulla, ricordare l’episodio sì: Pato a Parigi avrebbe guadagnato 6-7 milioni di euro per 3 anni, adesso è in Brasile e la sua carriera, a 25 anni, non è proprio da ricordare (è in prestito al San Paolo, la Nazionale lo ha dimenticato per il Mondiale). Ma è ovviamente l’affondo di massa allo staff medico rossonero a far più discutere: non si salva nessuno, la colpa è solo loro per il brasiliano. Anche in questo caso, doverose precisazioni: il Milan non ha (quasi) mai affrettato i numerosi recuperi (seguiti da preoccupanti ricadute). Dal luminare in America fino al fisioterapista di fiducia fisso a Milanello, è stato fatto l’impossibile. Irriconoscenza, bugie o verità nascoste: nessuno è perfetto, ma il rispetto?
Il Milan ha registrato in silenzio le sue dichiarazioni. Non è prevista nessuna risposta ufficiale, secondo La Gazzetta dello Sport, ma è evidente l’irritazione. Una storia amara.