CHRISTIAN ABBIATI 6.5 – Concentrato, attento ed efficace nelle uscite, l’estremo difensore di Abbiategrasso compie un paio di interventi determinanti, specie nel primo tempo su Llorente, fornendo sicurezza e stabilità.
IGNAZIO ABATE 6.5 – Il numero venti rossonero non sfigura, scende in campo con grinta e determinazione, corre alla follia, copre la fascia con puntualità e cognizione di causa, effettua chiusure determinanti, contenendo gli attacchi bianconeri. Tuttavia, stenta a proporre cross interessanti e, con la palla tra i piedi, fatica a superare i diretti concorrenti.
ADIL RAMI 6 – Prova di sostanza del centrale francese che, facendosi valere dal punto di vista fisico, neutralizza a più riprese un Llorente temibile ma in fin dei conti pericoloso in una sola circostanza. Non sempre è puntuale, ma ha il merito di non mollare e di mettere in circolo potenza e centimetri.
CRISTIAN ZAPATA 7 – Di nuovo titolare, dopo essere entrato a partita in corso contro il Parma, Zapata scende in campo con aggressività e concentrazione e disputa una prestazione di buon livello, abbinando prestanza fisica e velocità. Anticipi frequenti, interventi chirurgici e recuperi di fondamentale importanza. E’ questa la sintesi della sua prova. Affidabile.
MATTIA DE SCIGLIO 5 – Sulla corsia di sua competenza, la Juventus spinge e sfonda senza troppi problemi: Mattia tenta di proporsi in avanti, ma risulta spesso impreciso, mentre dietro soffre e viene spesso saltato da Lichtsteiner. Insomma, il numero due del Milan incontra problemi nella fase difensiva e non riesce a imporsi.
ANDREA POLI 5.5 – L’ex centrocampista della Sampdoria garantisce corsa e dinamismo, non si sottrae allo scontro nella zona nevralgica del terreno di gioco e tenta un buon numero di inserimenti. Peccato che le incursioni effettuate non sortiscano gli effetti desiderati e che, in svariate circostanze, si proponga in avanti con poca razionalità e soccomba nei contrasti a metà campo. Da un suo svarione, caratterizzato dal fatto che non riesca a contenere Pogba, nasce il gol di Tevez.
Dal 75′, FERNANDO TORRES s.v. – In campo nell’ultimo quarto d’ora, fa a sportellate con i difensori avversari, ma viene servito poco e non ha occasioni per colpire. Da rivedere.
NIGEL DE JONG 6 – L’olandese, come sempre, gioca con foga e furore. Dopo un inizio difficile, riesce a prendere le misure agli avversari e a recuperare un buon numero di palloni, proteggendo abbastanza bene la retroguardia e assicurando filtro. A volte non è preciso nell’avviare azioni di rimessa, ma risulta comunque efficace e grintoso al punto giusto.
SULLEY MUNTARI 6.5 – Così come De Jong, Sulley prende parte in maniera attiva allo scontro a centrocampo, percorre kilometri su kilometri, svolge con dignità la fase di non possesso, malgrado non sempre sia puntuale, e non tira mai indietro la gamba. Inoltre, nel primo tempo, ha il merito di servire a Honda un pallone con il contagiri.
KEISUKE HONDA 6.5 – Il giapponese ce la mette tutta: si impegna, ripiega, contribuisce alla fase difensiva, cerca di ripartire con incisività il più possibile e salta l’uomo con una discreta regolarità, riuscendo a impensierire Buffon con un colpo di testa preciso e pericoloso. Spirito di sacrificio e abnegazione. Cala un po’ nella ripresa, tanto da perdere di lucidità, ma è in ogni caso utile alla causa.
Dall’84, GIAMPAOLO PAZZINI s.v. – Scampoli di gara per il centravanti di Pescia, inserito per cercare il gol del pareggio. L’ex Inter ci mette impegno, ma, in meno di dieci minuti, non ha tempo per lasciare il segno. Ingiudicabile.
JEREMY MENEZ 6 – Gara di sacrificio anche per il fantasista ex Roma e Paris Saint Germain, che ripiega con continuità e, in presenza di spazi, fa il possibile per creare azioni pericolose e, con la sua rapidità e la sua imprevedibilità, mette a segno giocate interessanti, anche se spesso prive di un seguito, e prova in tutti i modi a impensierire la difesa della Juventus. Spina nel fianco.
STEPHAN EL SHAARAWY 5 – Al rientro dopo un infortunio, Stephan tenta, con risultati altalenanti, di aiutare De Sciglio in fase difensiva, ma ha poca benzina nelle gambe, non crea grattacapi alla retroguardia bianconera e, al momento di ripartire, è poco efficace.
Dal 68′, GIACOMO BONAVENTURA 6 – Entra a gara in corso e ha poche occasioni per mettersi in mostra. Ciò nonostante, si muove molto, difende, cerca di darsi da fare e, con la palla tra i piedi, prova a impensierire in dirimpettai. Volitivo.
ALL. FILIPPO INZAGHI 6.5 – Presenta un Milan aggressivo, concentrato e attento alla fase difensiva e di non possesso, in cui tutti corrano e ripieghino, nonché determinato a ripartire in velocità. Tattica condivisibile. Quando passa in svantaggio, con intelligenza, propone un 4-2-3-1 di movimento. Perde per superiorità della Juventus, non per propri errori.
This post was last modified on 21 Settembre 2014 - 00:19