Il Milan di Inzaghi subisce la prima sconfitta in gare ufficiali per mano della Juventus dell’ex tecnico rossonero Allegri. Un ringraziamento a Carlitos Tevez il quale, ogni volta che vede il Diavolo, colpisce. Risultato meritato, la Juve, anche questa Juve, è più forte del Milan e lo 0-1 di San Siro l’ha dimostrato.
SuperPippo aveva chiesto lo stadio pieno e i tifosi hanno risposto presente, affollando le tribune del Meazza in ogni seggiolino. Rispetto a Parma, quattro sono stati i cambi nel Milan: Abbiati, i due centrali Rami e Zapata e davanti El Shaarawy. Torrese non al meglio è partito dalla panchina. Squadra compatta, chiusa e ripartenze improvvise: questo è il Milan di Inzaghi che, soprattutto con squadre più forti, deve giocare in questa maniera, avendo poca qualità a centrocampo. La Juve ha tenuto il pallino del gioco, ha colpito un palo con Marchisio ma ha rischiato tantissimo su un colpo di testa di Honda, sventato da un miracolo di Buffon. Il Milan finisce lì. Nella ripresa cala fisicamente e non riesce mai a rendersi pericoloso, fino al minuto 71, quando l’Apache trafigge Abbiati. A niente sono serviti gli ingressi di Pazzini e Torres che hanno tentato invano un mini- assalto finale. Male El Shaarawy e De Sciglio, bene Zapata, De Jong e Menez.
Poco male, i rossoneri hanno lottato contro Golia che anche quest’anno farà un campionato a parte con la Roma. Critiche troppo feroci al gioco contropiedista del Milan che se si sbilanciava rischiava l’imbarcata. Però il lato più preoccupante resta proprio quello fisico, perchè una squadra che gioca solo una volta a settimana deve reggere assolutamente di più. Se gli esterni non possono fare quel tipo di lavoro tutta la gara vanno sostituiti alla fine del primo tempo. Bisogna lavorare tanto, Pippo lo sapeva e insisterà su questo punto. Non si poteva pensare in 4 mesi di essere allo stesso livello dei Campioni d’Italia però in casa qualcosa di più a livello di occasioni sì.
This post was last modified on 21 Settembre 2014 - 15:32