Menez-Milan, una storia iniziata 23 anni fa. Quando il suo attuale procuratore, Pierre Bernes, conobbe Adriano Galliani. L’occasione fu la famosissima notte di Marsiglia, quando l’AD rossonero decise di ritirare la squadra per lo spegnimento di uno dei fari di illuminazione dello stadio. Bernes allora era il ds dei francesi, oggi un agente FIFA.
E’ grazie soprattutto a lui, in primis, se Menez è al Milan. Quando la situazione al PSG si è fatta difficile, la telefonata a Galliani è stata pressoché immediata e preferenziale per proporgli l’affare. Fattore amicizia. Da lì in poi sappiamo già più o meno tutto: il volo per Ibizia e il colloquio dal vivo con il giocatore (al ristorante Els Torrent), insieme ad Inzaghi. SuperPippo ha voluto presenziare di persona dopo essersi sincerato dei suoi atteggiamenti in campo, fuori e in allenamento. Ha chiesto, rivela stamane La Gazzetta dello Sport, ad Ancelotti e Ibrahimovic, ricevendo in cambio pareri incoraggianti. Il Diavolo ha usato le parole giuste, convincendo in 3 minuti Jeremy: voleva fiducia, prima ancora dei soldi o della Champions League, lo voleva anche il Napoli ma alla fine il Milan è stata una bella conseguenza logica. Il primo vero colpo del mercato, a parametro zero. Anzi, vero.
A Parma, solo alla seconda giornata di campionato, siamo stati “costretti” a fermarci e tracciare un bilancio del Menez rossonero, impossibile non farlo dopo quel meraviglioso colpo di tacco. Un gesto tecnico da calcio spettacolo, quello da sempre preteso da Silvio Berlusconi e in fase di netta ripresa con Inzaghi. Bentornati fasti del passato, sottolinea ancora la Rosea. Il presidente è rimasto molto soddisfatto del gioco espresso. Vincere e divertire, adesso la Juventus.
(Foto: AcMilan.com)