Forse in pochi, fino a 20 giorni fa, si aspettavano di dover vivere la vigilia di Milan-Juventus in questo modo. Quando furono stilati i calendari, infatti, la sfida tra i bianconeri e i rossoneri, sorteggiata già alla terza, fece sorridere più di qualcuno che già immaginava quanto il “nuovo” Milan di Pippo Inzaghi sarebbe stata la vittima sacrificale della “vecchia” Juve di Massimilano Allegri. Invece il big match di San Siro arriva in una situazione sorprendente con le due squadre appaiate con sei punti in vetta alla classifica. Certo, nessuno ha dimenticato le differenze e i cammini opposti delle due squadre negli ultimi due anni, ma le differenze sembravano essere molto più abissali.
Accade, quindi che, se sembra ancora eccessivamente esagerato parlare di sfida della verità, poco ci manca. Anche se la partitissima sarà giocata al 20 settembre, soprattutto per il Milan potrà rivelarsi fondamentale per il proseguio della stagione. Dopo due vittorie consecutive che hanno mostrato al grande pubblico come il Milan sia diventata quantomeno una squadra, infatti, il test con i Campioni d’italia rappresenta una verifica da cui poter trarre i primi veri, reali bilanci. La squadra di Inzaghi sarà all’altezza nel confronto contro la compagine di Allegri? Quanto manca ancora ai rossoneri per poter recitare una stagione da protagonisti?
Interrogativi precisi, interrogativi che non possono lasciare spazio a dubbi ed incertezze. Domani sera se ne saprà molto di più, ma un’analisi accuratamente dettagliata ci suggerirebbe di andarci cauti e di non caricare la sfida di eccessive prospettive ed aspettative. La Juventus, anche con un’eventuale sconfitta, ha un potenziale ed un organigramma di squadra superiore a quello del Diavolo e domani sera il Milan dovrà fare attenzione, misurarsi con i migliori per capire dove ed in che modo c’è da migliorare, dove ed in che modo si può prendere spunto da una squadra con il dna vincente, da una squadra che è ormai abituata a vincere.