Queste le dichiarazioni rilasciate da Jack Bonaventura, da Milanello, in esclusiva a Milan Channel.
“Fino adesso è stato tutto positivo, il Milan è una grande società e l’ambiente è fantastico: mi hanno accolto subito bene tutti, per ora è tutto bello. Qualcuno lo conoscevo già, qualcuno l’ho affrontato da avversario e con i nuovi c’è stato un buon impatto. Il mio obiettivo è mettere a disposizione le mie qualità alla squadra per cercare di raggiungere insieme gli obiettivi: darò tutto me stesso, proverò ad essere d’aiuto. Questa è una squadra che merita di vincere. Il mio passaggio al Milan? Non avevo mai vissuto una giornata così intensa, è stato incredibile. Sono rimasto per ore con l’ansia addosso, verso le 15 sembravo vicino all’Inter, poi è spuntato il Verona, poi si è rifatta viva l’ipotesi Inter. Ma alla fine i dirigenti dell’Atalanta, verso le 20.30, mi hanno detto che sarei dovuto andare a parlare con Galliani: sembrava uno scherzo, una situazione surrele, pensavo di andare via verso giugno-luglio, poi di restare a Bergamo, e invece è successo tutto alla fine. La telefonata con Berlusconi è stata molto emozionante, sentire il Presidente al telefono e firmare il contratto sono cose che non dimenticherò mai”.
E ancora: “Dal centrocampo in su potrei giocare sia mezz’ala nel 4-3-3 che attaccante esterno. Nell’Atalanta in questi anni ho sempre fatto l’esterno sinistro nel 4-4-2, provando un po’ tutti i ruoli: ripeto, penso che per le mie caratteristiche posso agire sia in mediana che in attacco. Inzaghi è stato importante, mi ha voluto qui e io ho solo da imparare dalla sua grande voglia di vincere: per ora ho avuto una bellissima impressione, sua e di tutto lo staff, e mi sto trovando benissimo. L’Atalanta è il mio passato ma non la dimenticherò mai: sono cresciuto nelle giovanili, mi ha formato sotto tutti i punti di vista e se sono qui è merito loro. Tanti giovani all’estero? Sono stato anche fortunato, probabilmente se avessi ricevuto una chiamata dall’estero ora non sarei qui: sono contento di essere rimasto in Italia, vuol dire che c’è speranza: se farò bene, la Nazionale sarà alla portata. Per Inzaghi sono un campione? Non sta a me dirlo, devo dimostrarlo in campo e spero lo possano dire le persone che mi vedono in campo”.
Infine: “Da piccolo ammiravo sempre i giocatori creativi, i centrocampisti bravi a creare e segnare: i numeri 10. Poi il calcio è anche altro, necessario sacrificarsi. Io il nuovo Rui Costa? E’ stato uno di quelli per cui stavo attaccato alla tv, ma ce ne sono stati tanti qui: Boban, Seedorf. Loro hanno fatto la storia del Milan, vincendo tutto: ce ne passa tra a me loro. Io penso a fare bene, il possibile. Sarebbe un sogno andare agli Europei, ma non voglio pensare troppo in avanti: concentrato sul Milan. Mi aspetta un mese di grandi partite ed emozioni, giocare contro la Juve o venire al Milan è una cosa unica: spero di fare del mio meglio. Segno sempre all’Inter? Un bel biglietto da visita, spero di continuare a farne perché so che i tifosi rossoneri ci tengono al derby. So come ci fa. Sono qui da una settimana, sto bene ma devo ancora ambientarmi del tutto: il pre-campionato con l’Atalanta è stato ottimo, fisicamente sto bene per il Parma”.