Ai microfoni di Milan Channel, ecco Demetrio Albertini, che è intervenuto durante la trasmissione MVP-La Posta: “La mia è stata una discesa in campo a livello federale perché bisogna fare delle battaglie, è giusto, bisogna dare un’alternativa per il cambiamento”.
I ricordi “Quel fallo su Baggio nel 1993/1994 non era proprio fallo, il calcio è uno sport di contatto e non tutti i contatti sono sempre falli. Ricordo bene il mio gol di testa, l’unico nella mia carriera. Un gran bel ricordo, per un gran pareggio. La rivale in quegli anni era la Juventus e non perdere contro i diretti rivali fu una cosa importante. Il mio primo rigore calciato a livello professionistico fu a Pasadena nella finale dei Mondiali. Prendendo poca rincorsa non davo tempo al portiere di buttarsi. Era la mia tecnica che venne poi usata da un grande goleador come Signori che batteva come me. Nel 1999/2000 battendo le punizioni avevo due grandi saltatori come Oliver Bierhoff ed Ambrosini in mezzo all’area e qualche volta riuscivo ad accontentarli con un assist. Quella volta andò bene“.
Su De Jong: “È un punto fermo ed una colonna portante di questa squadra. Ricordo appena arrivato giocava come interno e forse aveva un po’ di difficoltà. Giocando in centro invece vengono valorizzate le sue caratteristiche. Per fare un calcio di qualità ha bisogno di giocatori tecnici per poter dare passaggi importanti. Ha fatto un gol straordinario ieri e mi fa piacere che il Milan possa contare su un giocatore di qualità e d’esperienza come lui”.
Contro la Juventus: “È una gara importante perchè ti può dare credibilità e consapevolezza nei propri mezzi. Fondamentale per il gruppo, ma non a livello di risultati. I punti li puoi trovare durante anche l’anno, non solo negli scontri diretti. Bisognerà gestire bene la flessione stagionale che inevitabilmente arriverà. Il Milan ad oggi è ancora un cantiere, ma la Società conosce come preparare queste partite importanti e anche mister Inzaghi. Non sarà una partita fondamentale, bensì importante”.