CHRISTIAN ABBIATI 4 – L’estremo difensore rossonero, non trattenendo un’innocua conclusione di Marilungo, commette un errore che regala il gol del momentaneo vantaggio al Cesena e che compromette a tutti gli effetti il risultato finale.
IGNAZIO ABATE 6 – Prova sufficiente per il nostro numero venti, che si propone in avanti e propone cross con regolarità, malgrado non sempre sia preciso, e si fa sentire anche in fase difensiva.
CRISTIAN ZAPATA 6 – Il colombiano la mette sulla fisicità e sulla velocità, compie interventi puntuali, puliti e precisi, sventando pericolose azioni di rimessa. Macchia la sua prova con un’espulsione per fallo da ultimo uomo. Espulsione che, tuttavia, potrebbe risultare troppo severa.
ADIL RAMI 7 – Buona prestazione, quella di Adil, che risulta grintoso, arcigno e autoritario, garantisce solidità, mette in circolo carisma e forza fisica e ha il merito, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, di trovare la rete del pareggio. Decisivo e positivo.
MATTIA DE SCIGLIO 6.5 – Dopo tre prove deludenti, Mattia torna a esprimersi su discreti livelli, confezionando una prova di sostanza. Attento in fase difensiva, il laterale sinistro rossonero si propone in avanti maniera attiva, saltando il dirimpettaio e sfornando traversoni interessanti, anche se non sempre precisi.
ANDREA POLI 6 – Nella posizione di centrocampista centrale, nel 4-2-3-1, Andrea è autore di una gara nel complesso dignitosa. Nel primo tempo, recupera un buon numero di palloni, protegge bene la difesa e avvia qualche azione di rimessa. Nella ripresa, non demorde e non demerita, ma cala un po’ e concede qualche spazio.
Dal 70′, MICHAEL ESSIEN 6 – Entra in un momento difficile e, con esperienza, vince qualche contrasto e non perde palloni. Non brilla in impostazione, ma interdice abbastanza bene.
NIGEL DE JONG 6.5 – Il mastino olandese scende in campo con la solita grinta e la solita determinazione. Cerca di tappare tutti i buchi della mediana e, pur commettendo svariati errori in fase di impostazione, garantisce filtro, equilibrio, dinamismo e compattezza. Nel finale, dopo essere stato ammonito, abbassa il ritmo, riduce il numero di tackles e si limita ad amministrare la zona di competenza. Comunque utile.
KEISUKE HONDA 6 – Il fantasista giapponese corre molto, si impegna, ripiega, salta l’uomo e si rende utile alla causa in fase di non possesso. Dai suoi piedi, partono una punizione respinta a fatica da Leali e la palla che porta al pareggio di Rami. Nella ripresa termina la benzina e sbaglia qualche giocata di troppo, ma, nel complesso, è sufficiente.
Dal 75′, ALEX s.v. – In campo a seguito dell’espulsione di Zapata, si piazza al centro della difesa e si fa valere dal punto di vista fisico, avendo la meglio su alcune palle alte.
JEREMY MENEZ 6.5 – Propositivo e volitivo, Jeremy si muove bene, mette a segno dribbling e giocate interessanti, mirate ad accendere la luce e a creare spazi per i compagni. A volte risulta lezioso, tanto che in determinate situazioni preferisce tenere palla anziché concludere a rete, ma, nei limiti del possibile, partecipa anche alla fase di non possesso.
GIACOMO BONAVENTURA 6.5 – Sulla sinistra, cerca di inventare, si accentrarsi il più possibile e di incidere. Non sempre è efficace, ma salta il dirimpettaio con regolarità, svolge la fase difensiva con puntualità, si applica e dispensa palloni intelligenti, malgrado in alcune circostanze debba avere il coraggio di andare al tiro e soffra la fisicità avversaria.
FERNANDO TORRES 5 – Il centravanti spagnolo parte benino, sfiorando il gol di testa e venendo anticipato in extremis da Volta. Nella ripresa, però, cala: non tiene palla, non lavora di sponda, non fa salire la squadra e, in area, non si fa sentire, mancando nei momenti decisivi e non sfruttando le giocate di Menez e Bonaventura.
Dal 70′, GIAMPAOLO PAZZINI s.v – Gettato nella mischia a venti minuti dalla fine, fa a sportellate con i difensori avversari, si muove, cerca di difendere palla e, nonostante di testa sbagli un gol fattibile, di rendersi pericoloso.
ALL. FILIPPO INZAGHI 6 – Il 4-2-3-1 iniziale è buono: i centrocampisti restano bloccati e fanno filtro, mentre gli esterni attaccano e ripiegano con costanza. Il suo Milan, però, non è incisivo sotto porta e in prossimità di spazi tra le linee. L’erroraccio di Abbiati e l’espulsione di Zapata gli scombussolano i piani. Ma perché non togliere prima un Torres non decisivo nei momenti clou della gara?