Mino, con lui hai sbagliato ancora

Quando si pensa a quegli amori che non finiscono, che dopo giri immensi alla fine tornano, sarebbe ipocrita non dare rilievo alla storia rossonera di Mario Balotelli. Sapevamo sarebbe iniziata, prima o poi, come sapevamo sarebbe finita. Mino Raiola, alla fine, non ha mentito: doveva essere la sua estate e, alla fine, della sua scuderia rimarrà in rossonero il solo Ignazio Abate.

Così aveva chiesto Barbara Berlusconi; così, in fondo in fondo, auspicava Adriano Galliani; così Silvio Berlusconi si è liberato della mai dimenticata “mela marcia“, ultimo barlume di sincerità prima di una serie di dichiarazioni mai convincenti da parte del presidente nei confronti di SuperMario. Di cui ci resta, nonostante tutto, quest’ultima, tenera immagine: l’abbraccio con l’amico El Shaarawy prima del saluto definitivo.

Eppure quell’arrivo in pompa magna, quella sciarpa finalmente rossonera, quell’esordio irripetibile contro l’Udinese ci avevano fatto sperare che Mario, qui, avrebbe potuto davvero trovare il suo Eden. Ma l’Italia è e resta troppo impegnativa per lui, troppo pesante. Meglio l’Inghilterra, forse (lo vedremo). Quel Paese da cui Mario, circa un anno e mezzo fa, era scappato proprio per sfuggire ai tabloid. Che chissà ora come lo riaccoglieranno.

Una cosa è certa e va ammessa: il Milan, in toto, ha fallito la sua missione. Milanello, il calore, la solidità di un mondo da sempre covo di grandi uomini non sono riusciti a “raddrizzare” quello che un presidente italiano ha definito “il prodotto gonfiato dai media“. Mario ci ha sguazzato, noi con lui. Tutti, con lui. E ora lui se ne va, ancora una volta, cercando di ripercorrere le tappe del mito Ibrahimovic. E, ancora una volta, sarà il più grande errore che Mino potesse fare per il suo assistito più impegnativo. Che non cambierà mai.

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