Poco più di ottocento giorni fa Pippo Inzaghi salutava San Siro in lacrime. Era il 13 giugno 2012 e Superpippo “bagnava” in tutti i sensi la sua ultima presenza in campo e il suo ultimo gol in un indimenticabile Milan-Novara. La gara resterà impressa nella memoria dei tifosi rossoneri più per gli addii di Inzaghi, Gattuso e Nesta piuttosto che per risultato (ininfluente) e passerella finale. Ora l’idolo di San Siro, quello che ha fatto letteralmente impazzire tutti per undici straordinarie stagioni, si appresta ad un count-down verso la prima volta che siederà in panchina con pollice alzato verso curve e tribune che gli tributeranno interminabili cori.
Oggi Pippo Inzaghi compie 41 anni. Per uno come lui, “malato di calcio” (come lo definiscono i suoi attuali allievi) e di Milan, è certamente il compleanno della responsabilità. Una giornata da festeggiare, ma con la moderazione che ha sempre contraddistinto l’ex bomber rossonero. C’è da scommettere che anche oggi trascorrerà la maggior parte del tempo a studiare soluzioni tattiche e tenersi in contatto con Adriano Galliani che magari potrebbe regalargli proprio oggi un nuovo innesto a difesa della porta.
Inzaghi rappresenta comunque una bellissima favola del nostro calcio. Ha vinto e fatto vincere tutto. Ma sempre con professionalità e classe. Sorride poco, perchè sembra quasi che non ne abbia il tempo. Troppo concentrato sui risultati. E quando li ottiene lo vedi già proiettato sul prossimo obiettivo. Robe da Milan, insomma. Quel Dna di cui tanto si parla e di cui tanto ha bisogno l’ambiente: dalla società alla squadra, fino ai tifosi. Ecco perchè i 41 anni di Superpippo sono il miglior viatico per una stagione che ogni milanista si augura possa quantomeno essere contrassegnata da una ritrovata serenità e da un pizzico di equilibrio. Il resto, a partire dall’amore per Pippo, guarirà pian piano ogni ferita per inserire i tasselli di un nuovo mosaico. Che con Inzaghi non può che far rima con le vittorie. Auguri, Superpippo!