E’ venerdì 29 agosto 2003. Allo Stadio Louis II di Monaco, alle ore 20.45, va in scena Milan-Porto, incontro valido per la finale di Supercoppa Europea. I rossoneri, campioni d’Europa in carica, sono reduci da un precampionato travagliato, tanto da non aver vinto nessuna partita e da aver perso ai calci di rigore la finale di Supercoppa Italiana, contro la Juventus, che ha in qualche modo potuto vendicare la finale di Champions League persa a Manchester il 28 maggio precedente. La tensione è alle stelle. Il Porto di José Mourinho, fresco vincitore della Coppa UEFA, del Campionato portoghese e della Supercoppa Portoghese, è una squadra forte e temibile. Scontro tra titani.
Le due compagini, entrambe schierate con un 4-3-1-2, scendono in campo in maniera speculare. Ma è il Milan a partire meglio. Dopo sei minuti, dal lato corto destro dell’area di rigore, Shevchenko lascia partire un cross interessante: Inzaghi cerca di coordinarsi, ma scivola al momento dell’impatto con il pallone, che termina sul fondo. Prove tecniche di gol. Sì, perché il Milan c’è. Al 10′, Gattuso vince un contrasto aereo e serve Rui Costa sulla destra. Manuel percorre la fascia, cambia passo, salta due uomini e mette al centro per Shevchenko, che si libera dalla marcatura di Paulo Ferreira e, con un colpo di testa forte e preciso, supera Vìtor Baìa: il Milan passa in vantaggio. Al 32′, c’è l’occasione per raddoppiare. Sheva è incontenibile, semina panico sulla sinistra, salta tre uomini, crea superiorità numerica e scarica per Rui Costa, che lancia a rete Inzaghi, che lascia partire un destro che termina di poco a lato. Colpo del due a zero mancato. I rossoneri, tuttavia, tengono il pallino dell’incontro per tutto il primo tempo.
Nella ripresa, però, la musica cambia. Dopo nemmeno un minuto dall’inizio del secondo tempo, sfruttando un’indecisione di Simic, Maniche entra in area dalla destra rossonera. L’esterno portoghese scivola, ma riesce comunque a lasciar partire un tiro-cross che colpisce la parte esterna della traversa. Scampato pericolo. Al 56′, è ancora Maniche a spaventare i tifosi del Milan: la sua conclusione, tentata dalla zona centrale della trequarti, termina fuori non di molto. Il tempo di ribaltare il fronte e il Milan torna a farsi avanti. Rui Costa allarga sulla destra per Shevchenko che, una volta saltati due uomini, pennella un traversone per Inzaghi. Vìtor Baìa è fuori posizione, ma Pippo, di testa, non centra la porta. Campanello d’allarme. Il Milan ha sprecato troppo e ora inizia a calare, mentre il Porto è in crescita. Al 66′, dopo una buona giocata di Deco, il neoentrato Jankauskas, grazie a una serie di rimpalli fortunosi, riesce a trovarsi a tu per tu con Dida. Al momento di andare al tiro, però, la punta lituana scivola. Rischio enorme.
I rossoneri continuano a soffrire e, al 69′, Rui Costa spreca l’occasione del due a zero: servito al meglio da Seedorf, Manuel entra in area, salta due uomini ma, al momento di concludere, spara alto. Al 72′, invece, il signor Graham Barber non vede un fallo in area di Jorge Costa su Inzaghi: rigore negato al Milan. Milan che, un minuto più tardi, può segnare il gol della (quasi) sicurezza. Pirlo recupera palla e serve un pallone d’oro a Pippo che, a tu per tu con Baìa, non riesce a superare l’estremo difensore portoghese, che respinge con il ginocchio e con il volto. SuperPippo non riesce a segnare e la tensione aumenta. Il Porto è ancora in partita e continua a crederci: può colpire da un momento all’altro. Il Milan, in fase di copertura, fatica. All’81’, Derley raccoglie un lancio proveniente dalle retrovie, supera Simic e, in mezza rovesciata, cerca il pareggio: palla alta non di molto. I rossoneri barcollano: gli uomini di Mourinho tentano l’assedio.
A sette minuti dal termine, sugli sviluppi di un corner battuto dalla sinistra del Milan, Bosingwa anticipa tutti e colpisce a rete. La conclusione è angolata ma Dida salva tutto. All’86’, il grande protagonista è ancora il numero dodici rossonero. Derlay supera in velocità i difensori del Milan, si presenta a tu per tu con Nelson, che non si lascia intimidire, esce in maniera autoritaria e sradica il pallone dai piedi dell’attaccante del Porto. Dida salva il Diavolo. Sì, l’estremo difensore rossonero sale in cattedra nel momento di maggiore difficoltà, difende al meglio il risultato e garantisce sicurezza in occasione degli ultimi minuti di gara. Gara che si conclude al 94′: il Milan batte il Porto per uno a zero, grazie a un gran gol di Shevchenko, ed è Supercampione d’Europa.
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