La sera del 12 marzo 2013 sembrava averlo segnato definitivamente: il Milan, reduce dal vittorioso 2-0 casalingo, affronta il Barcellona al Camp Nou per la gara valida come ritorno degli ottavi di finale di Champions League. I padroni di casa vanno subito sull’1-0, ma al 38° minuto Niang ha la palla che potrebbe riportare il mach in equilibrio: Mascherano sbaglia goffamente un colpo di testa, mettendo così il giovane M’Baye tutto solo dinanzi a Valdes…il francese angola troppo e manda la sfera sul palo, con il Barcellona che troverà il 2-0 dopo un solo minuto.
Il palo sembrava aver definitivamente segnato il francese classe ’94, tanto che la stagione successiva, quella 2013-2014, Niang disputa solo 9 gare (nessuna da titolare), con 0 reti all’attivo e prestazioni sempre deludenti. A gennaio, M’Baye passa in prestito, con diritto di riscatto, al Montpellier e con la società francese disputerà 22 match realizzando 5 reti. A caratterizzare l’avventura di Niang in Francia sono però gli errati comportamenti extracalcistici, tanto che alla fine il club di proprietà del presidente Niccolin decide di non esercitare il diritto di riscatto. Il ritorno al Milan, per la stagione che a breve aprirà i battenti, sembrava dovesse essere solo una tappa di passaggio, prima della definitiva cessione. Tuttavia, Filippo Inzaghi, nuovo tecnico rossonero, dichiara, fin dalle prime interviste, di voler puntare sul nativo di Meulan-en-Yvelines ed il giocatore ripaga la fiducia dell’allenatore piacentino: oltre ad essere tra i migliori nelle amichevoli contro Renate e Monza, Niang è risultato, per distacco, il miglior rossonero nella a dir poco disastrosa campagna americana.
Sembra così scongiurato un nuovo caso Henry: il francese arrivò alla Juventus nel gennaio del 1999 per 11,5 milioni di euro, all’età di 22 anni, ma dopo solo mezza stagione lasciò il club torinese approdando all’Arsenal, per 10 milioni di sterline, facendo in seguito le fortune dei Gunners. Durante la mezza stagione che Henry trascorse in bianconero, Ancelotti lo impiegò come esterno di centrocampo, ruolo che Titì dimostrò non avere nelle corde, mentre Wenger decise subito di proporlo come terminale offensivo, mossa che si rivelò poi vincente. Attualmente, anche Niang sembra non aver ancora un ruolo preciso: fin ora il francese classe ’94 è stato impiegato come attaccante esterno, soprattutto per le importanti doti atletiche, ma ha già dimostrato di avere le doti fisiche e tecniche per giocare da punta centrale. Ad ogni modo, in un ruolo o nell’altro, Niang sembra pronto a prendersi, questa volta definitivamente, il Diavolo.
This post was last modified on 5 Agosto 2014 - 15:20