Inzaghi come Conte, il paragone non vuole essere un azzardo ma una semplice somiglianza di fattori comuni: SuperPippo, oggi all’esordio ufficiale da allenatore sulla panchina di San Siro, è chiamato a ricostruire il Milan, conoscendo tutto su ambiente e persone. Segreti. Le basi, in questo senso, sono le stesse servite all’attuale CT della Nazionale per ridare splensore con successo alla Juventus.
Il ritratto, proposto stamane da La Gazzetta dello Sport, analizza le sue parole di ieri in conferenza stampa a Milanello ed aspetta l’esame Lazio, un campionato intero. Un mix di sensazioni: fiducia, soprattutto timori. Un’estate, prestazioni alla mano, più di ombre che di luci, ed un mercato poco ambizioso per puntare al massimo. Il Milan può sperare di essere una sorpresa, la sorpresa. Le pressioni non mancheranno, il terzo posto è un miraggio ma il fattore Inzaghi può essere decisivo. San Siro, vuoto rispetto ai numeri del passato, lo osannerà come quando giocava e segnava sotto la Sud, il resto invece sarà tutto da riconquistare. La missione, iniziale e profonda, per il 2014/2015 è quella di riconquistare i tifosi allo stadio grazie alle vittorie sul campo, sinonimo di una situazione tesa, sospesa fra delusione e contestazione. La gente aspetta risposte da tempo.
La Lazio come l’inizio di un futuro migliore. Servono uomini, soldi ed affetto. Serviamo tutti noi.
This post was last modified on 31 Agosto 2014 - 14:49