Già dopo la sfida contro il Valencia Inzaghi era stato chiaro: “Al Trofeo Tim sarà un altro Milan, il vero Milan“. Le sconfitte tra America e Spagna, portano così tanta voglia di rivalsa? Forse sì, ma sabato al Mapei Stadium il neo tecnico rossonero ha un motivo in più per far brillare i suoi: Max Allegri. Tra i due è il primo incrocio sullo stesso piano: da allenatore a allenatore. Amici non lo sono mai stati, quindi probabilmente non si andrà oltre una fredda stretta di mano e qualche mezzo sorriso. Poi ci sarà solo il campo e quella voglia matta di Inzaghi.
Ma facciamo un passo indietro per spiegare la genesi dell’antipatia. Siamo nel 2012, ultima stagione di Pippo da calciatore. L’attaccante si lamenta per la scarsa considerazione che Allegri ha di lui, spesso è costretto a scaldarsi per gran parte del secondo tempo per poi tornare a sedersi in panchina. Un affronto per una leggenda, ma Inzaghi, nonostante le offerte, decide prima di concludere la stagione in rossonero e poi di chiudere definitivamente la sua carriera da numero 9 per passare alla panchina. L’astio tra i due é poi culminato nel settembre successivo quando, dopo una visita dell’attuale tecnico della Juventus al Vismara, volarono frasi pesanti e si parlò di una rissa evitata grazie all’intervento di Filippo Galli.
Contro la Juventus quindi si fa sul serio, Inzaghi vs Allegri: l’ennesimo capitolo di una lunga saga che culmina, finalmente, in una sfida a tutto campo tra tattica e uomini. Non chiamatela amichevole.