Vuole essere un numero uno. S’ispira a Buffon, con cui condivide nome e ruolo, vuole imparare da Diego Lopez – “Diego insegnami” ha scritto sul proprio profilo facebook – e sogna di essere il capitano del Milan. Gianluigi Donnarumma sta per iniziare la sua seconda stagione in rossonero e che fosse un ragazzo con le idee chiare si era capito già dal suo primo giorno al Vismara, tra le fila dei Giovanissimi Nazionali di Roberto Bertuzzo. “Il Milan? E’ tutto per me. La squadra che ho sempre tifato sin da piccolo. Ora so che mi aspetta un’avventura tutta nuova che affronterò con lo spirito giusto. Devo ringraziare il Club Napoli che mi ha fatto crescere in questi anni. Mi piacerebbe un giorno arrivare in prima squadra ed essere il capitano del Milan”.
Gianluigi “Gigio” non è tuttavia il primo Donnarumma che difende la rete rossonera, suo fratello Antonio si è fatto conoscere riuscendo a conquistare una coppa italia primavera nel 2010 e un campionato allievi nel 2007. Poi lo scorso anno il passaggio al Genova e il debutto in serie A, dal prossimo campionato invece sarà in prestito al Bari. Gianluigi vuole percorrere le sue orme, trovare anche lui un posto nel mondo del calcio e i numeri per farcela li ha tutti. Prima di arrivare al Milan c’è stata una lotta serrata tra i grandi club per averlo, la Juve lo porta addirittura a Vinovo per un provino, ma la società rossonera non cede. “Se Gianluigi non viene a Milano lo veniamo a prendere noi” fanno sapere dal settore giovanile e Gigio non se lo fa ripetere due volte. Nella sua prima stagione coi Giovanissimi raggiunge le Final Eight e solo per un soffio manca la finale, per lui anche un debutto dal sapore particolare tra gli allievi di Cristian Brocchi.
Alla vigilia del derby di ritorno al Vismara Luca Crosta cede la porta del Milan a Gianluigi, che festeggia con un 5-0 spettacolare il suo ingresso tra i regionali nonostante sia solo un classe ’99. Il suo gioco concreto, senza la ricerca della parata spettacolare, la logica degli interventi, la sicurezza in uscita e sui palloni a terra, sono le qualità che lo hanno portato al Milan e ad appena 15 anni, grazie anche alla personalità, qualcuno inizia già a paragonarlo ad un professionista: Handanovich pilastro della porta nerazzurra. Ora aspettiamo di vedere crescere Gianluigi sperando che il futuro lo porti ad indossare la maglia del numero uno con la fascia da capitano al braccio.