Solo a fine mese sapremo la verità. Obiettivo vero o depistaggio? Douglas Costa è nel mirino del Milan. E lui, dopo esser stato in Italia con lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu, ha palesato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport il suo gradimento all’ipotesi di trasferirsi in rossonero. E a proposito dell’offerta dice: “Se arrivasse, la prenderei subito. Allo Shakhtar sono grato per quanto mi ha dato e, se rimarrò, darò il cento per cento. Ma penso di essere pronto per una big. A chi non piacerebbe ripetere gli stessi passi di Dinho?”.
Già, Ronaldinho, l’idolo di Douglas Costa: “Sono cresciuto nel Gremio, l’ho conosciuto. Ero molto amico di suo nipote, frequentavo spesso casa sua”. Poi il trasferimento a Donetsk nel 2010: “Difficile, duro. Era tutto diverso, dalle abitudini fino al cibo. Poi sempre freddo, in strada e nelle persone. Sono diversi rispetto a noi brasiliani. Cominciai alla grande. Al mio primo anno ho giocato parecchio e bene, non mi conosceva nessuno e mi riusciva di giocare come facevo in Brasile. Poi due anni così così, stavo di meno in campo ma mi ero fatto un nome e quindi mi “aspettavano”. Nelle ultime due stagioni invece sono diventato titolare fisso e questo mi ha aiutato tanto a migliorare tutti gli aspetti del mio gioco”.
Poi sulla situazione difficile in Ucraina col rifiuto di tornare per paura della guerra: “E’ stato tutto un malinteso. Dopo Donetsk ci avevano detto che avremmo vissuto e giocato a Kharkiv, ma noi non ci volevamo andare. E’ un’altra città alla frontiera con la Russia, ad appena 300 chilometri da dove eravamo. E se la guerra fosse arrivata fin lì? Eravamo preoccupati per noi e per le famiglie, quindi non siamo partiti con la squadra e abbiamo chiesto al presidente di andare a Kiev. Lui nel frattempo aveva deciso la stessa cosa e così siamo tornati. Tutto il Paese è in allerta. C’è tensione, è innegabile, ma si esce, si fa la solita vita. E soprattutto noi calciatori abbiamo la serenità giusta per lavorare duro sul campo”.
Infine su Mario Balotelli (“Cosa vuole che le dica di lui? E’ uno di quei giocatori talmente forti di cui non c’è nemmeno da parlare, un campione“) e James Rodriguez, che secondo Lucescu è più debole di Douglas Costa (“Non si può fare un paragone tra noi al momento. Lui sta giocando nel Real Madrid, io nello Shakhtar. Me lo richieda quando sarò anch’io in un top club“).
This post was last modified on 20 Agosto 2014 - 11:03