Marco Amelia si racconta. Intervistato da tuttomercatoweb.com per la rubrica “A tu per tu con…”, l’ex portiere rossonero è ancora alla ricerca di una maglia per la prossima stagione, ma intanto non perde tempo: “Mi alleno a casa mia, ho un centro sportivo nel mio Paese. Gestisco la scuola calcio, mi alleno da un mese e ho due realtà: una di promozione e una di serie D, mi sto allenando con serenità. Ho fatto delle gare amichevoli, dal punto di vista della preparazione ho fatto tutto, anche le amichevoli”.
“Il Milan? Deve completarsi, – continua Amelia –, sono arrivati Alex, Menez, Diego Lopez. E sono stati fatti movimenti in uscita. Come tutti gli anni le rose si definiranno gli ultimi giorni di agosto. Anche quando ero al Milan iniziammo il primo anno senza Ibra e Robinho, che vennero presentati alla prima di campionato. Il mercato si definirà l’ultima settimana. L’addio? Rimane un ottimo rapporto con Galliani, con la dirigenza, con chi lavora a Milanello. Ho un ottimo rapporto con quasi tutti i ragazzi dello spogliatoio. L’addio è stata una mia scelta, c’era anche la possibilità di rimanere. Ho scelto di guardare altrove, vedendo anche le situazioni che c’erano all’interno del Milan. Nessuno andrebbe via dal Milan, a raccontarlo qualcuno magari mi prende per pazzo. Ma mi lascio con un arrivederci”.
Ma intanto il Milan ha preso Agazzi: “Non credo che Agazzi sia stato preso per giocare, non penso sia stato bocciato. Dal mio punto di vista la scelta della società era quella di continuare con Abbiati e avere un portiere alle spalle e Michael magari poteva sostituirlo all’occorrenza un po’ come ho fatto io in questi anni. C’è stata la possibilità di prendere Diego Lopez, un’ottima scelta perché è arrivato un grande portiere. Lo conosco bene, è un ottimo portiere anche dal punto di vista caratteriale. Dà tutto. Ha la mentalità vincente, non molla niente”.
“Le vittorie nei derby, – conclude Amelia sui ricordi più belli in rossonero –, lo Scudetto, la Supercoppa, le settimane importanti. L’entusiasmo del gruppo, soprattutto i primi anni. I momenti peggiori? Lo Scudetto perso, quasi regalato, alla Juventus. Potevamo vincere il secondo Scudetto consecutivo. Ma quelle partite contro Sampdoria e Bologna hanno segnato il futuro della squadra.”
This post was last modified on 20 Agosto 2014 - 18:39