Non si ferma un secondo, dispensa consigli ed incita senza sosta. La gente sugli spalti di Solbiate apprezza e non lesina applausi, nonostante lo spettacolo sia naturalmente ancorato alla sgambata di inizio estate. Pippo Inzaghi è sempre sul pezzo, anche se, quanto a richiami vigorosi dalla panchina, se la batte con quelli del dirimpettaio del Renate, Simone Boldini. “Vai e puntalo!“, “Smarcati e tira!”: ad ogni diktat del tecnico rossonero, il giocatore esegue e il pubblico si esalta. Manca il tifo organizzato, ma le gradinate sono piene. “Pippo è quello che ci voleva“, si sbilancia Alfredo che sfoggia una delle maglie più presenti al “Felice Chinetti”, quella di Stephan El Shaarawy. Un segno premonitore: il primo gol è suo e Manuel, fratello procuratore, festeggia moderatamente in tribuna accanto ad Adriano Galliani e Filippo Galli.
A fine primo tempo, non mancano le domande e le richieste dei tifosi all’ad: “Compraci Criscito“, si chiede a gran voce, mentre un fan più giovane chiede di non vendere più quei giocatori che avranno pressappoco la sua età. Chissà che non si riferisca a De Sciglio o ai diversi Primavera che il mister fa ruotare in maniera massiccia. Sicuramente non avrà considerato Niang, piuttosto beccato dopo un paio di errori. Totalmente opposti i destini e il gradimento per Robinho e Pazzini, capitano osannato nella ripresa: “Deve rimanere – dice Francesca – mentre non vedo l’ora che Binho se ne torni in Brasile o vada in America…“. L’avvocato e agente Marisa Ramos sarà in Italia lunedì, chissà che il destino del brasiliano abbia i giorni contati. “Speriamo!“, il movimento pro cessione è piuttosto corposo.
Al 21′ della ripresa, dopo il 2-0 di Saponara, è il momento del secondo scroscio di applausi: entra Hachim Mastour, che con El Shaarawy non solo condivide una grande amicizia, ma anche l’assoluto gradimento dei tifosi. “Lui è il futuro, ha dei numeri pazzeschi – sottolinea Gianni, rossonero da 75 anni -. L’importante è che non si monti la testa, il suo agente dovrà aiutarlo in questo“. Inzaghi lo chiama a sé in un’occasione e segue i suoi movimenti passo passo.
Intanto i tifosi continuano ad arrivare anche a gara in corso, accalcandosi dietro le reti che delimitano il campo: Constant ha il suo minuto di gloria al momento della sostituzione, sembrano dimenticati i fischi di San Siro della scorsa stagione. “Che senso ha fischiarlo ora? – si chiede Giulia – L’importante è che vengano date chance anche ad Albertazzi”. La gara termina e per il Faraone è bagno di folla. Lo sarebbe stato anche per Inzaghi, che però preferisce non parlare, lasciando l’intero palcoscenico all’uomo da cui vuole che il suo Milan riparta.