Milan, progetto riscatto. La Gazzetta dello Sport, stamane, mette in primo piano un’inchiesta sulle milanesi, analizzando moduli, mercato e futuro.
La panchina dei rossoneri brilla grazie alla promozione di Filippo Inzaghi: nuove idee ed una tattica offensiva, ma il 4-3-3 è ancora da registrare. In questo senso la squadra, a livello di ruoli, si sposa benissimo, forza ed intesa però lasciano ancora a desiderare: in difesa la coppia Alex-Rami è tutta da collaudare, le fasce garantiscono una sicurezza limitata (giusto credere in Albertazzi) e a centrocampo, al di là dell’assenza di Montolivo, manca un vero regista di fama ed esperienza. Agazzi deve dimostrare di valere una grande piazza, l’esperienza e l’affidabilità di Alex non si discutono, Menez può essere la scommessa vincente (le premesse sono buone): i nuovi arrivi fanno ben sperare, mentre i già noti e tutti rossoneri Rami e Poli rappresentano pedine essenziale. Proprio Andrea sarà l’ago della bilancia per l’equilibrio in campo, mezz’ala di corsa e abile nell’inserimento: il profilo ideale per il calcio di Inzaghi.
L’uomo chiave non sarà Balotelli ma, approfondisce la Rosea, El Shaarawy. E’ dal Faraone che ci si aspetta tutta la differenza del mondo dopo un anno ingiusto e disgraziato. I tifosi aspettano solo Stephan, ma per tornare a San Siro pretendono rinforzi. Il periodo rimane delicato, i numeri impietosi: basti pensare che in 5 anni il valore della rosa si è svalutato di 101 milioni.