“Mi piace troppo, verrà al Milan”. Silvio Berlusconi lo confidò a Giancarlo Inzaghi (che ha interrotto le vacanze per goderselo nella giornata odierna), papà di SuperPippo, più di 13 anni fa. Lì è iniziata la storia, così grande da diventare amore: nasce, oggi, il Milan di Inzaghi.
La maniacalità è il suo segreto, l’ossessione come valore aggiunto ed un patrimonio di sapere diventata riserva di energia: è questo il profilo tracciato stamane da La Gazzetta dello Sport. Visse i suoi primi giorni da giocatore rossonero con grande agitazione, tanto da sbagliare i tempi di entrata il giorno della presentazione, era metà luglio, e da far cadere un paio di volte la penna firmando gli autografi ai tifosi. Lo stesso inchiostro per riempire foglio, blocchi e quaderni per annotare ogni tipo di informazione per migliorare se stesso e da qualche anno anche i suoi ragazzi (Allievi e Primavera rimasti impressionati dalle schede dettagliate sugli avversari). Inzaghi ha una memoria impressionante, giusto sottolinearlo poche ore prima della sua conferenza ufficiale, dalle 0re 18, nel corso del raduno di Casa Milan. Pippo ha costruito la sua carriera sull’anticipo, arriva prima e si è già sistemato a Milanello (insieme al suo staff). Come sempre.
Da attaccante non cambiava mai tavolo dove mangiava, usava sempre le stesse scarpe fino a quando non smetteva di segnare: una volta mise un cuscino sulla sedia, portò bene e non lo tolse più. Adesso Inzaghi proverà a riprogrammare il Milan per riportarlo in alto, con l’aiuto dei suoi preziosi appunti.
This post was last modified on 10 Luglio 2014 - 17:25