SM ESCLUSIVO/ Marco Bellinazzo (Sole24Ore): “Galliani dice il vero: la sua buonuscita non esiste. Sarà una questione tra lui e Berlusconi”

Sembra ormai uno dei misteri che avvolge la storia del Milan di Berlusconi. Parliamo della fantomatica buonuscita spettante ad Adriano Galliani quando non sarà più amministratore delegato del club rossonero. Di cifre se ne sono sparate molte, fino a 60 milioni di euro. In realtà, come ribadito ieri dallo stesso manager, il problema sembra non sussistere. “Ha ragione Galliani“, spiega l’esperto Marco Bellinazzo del Sole24Ore in esclusiva a SpazioMilan.it

Marco, qual è la verità su questa sorta di “segreto di Pulcinella”?
“Galliani non è mai stato un dipendente del Milan. La sua indennità è legata al ruolo di amministratore delegato e il compenso, così come l’incarico, è stabilito anno dopo anno”.

E la buonuscita?
“I contratti come quello di Galliani sono annuali. Le buonuscite non si accumulano di anno in anno. Quindi, dal punto di vista strettamente, giuridico, non vi è alcuna maxi-buonuscita spettante. In questo senso Galliani dice una verità oggettiva”.

Quindi potrebbe andar via dal Milan senza pretendere alcunchè?
“Il suo mandato è annuale. Di solito, se il rapporto viene risolto prima della scadenza si ha diritto ad un’indennità che, nel caso Galliani, potrebbe aggirarsi intorno ai 3-4 milioni di euro, se consideriamo che il suo ingaggio è di circa 2 milioni annui. Poi, spesso, viene messa una clausola in base alla quale, in caso di mancato rinnovo del mandato, la società deve erogare una percentuale a mo’ di liquidazione. Ma anche qui parliamo di cifre molto basse rispetto ai 30-40-60 milioni che di tanto in tanto leggiamo in giro”.

Appunto, e quei fantomatici 60 milioni?
“Tutto è legato al rapporto con Silvio Berlusconi. E’ probabile che ci sia un accordo tra loro o che nel caso di un addio di Galliani le intese prevedano una discussione di questo punto. Ma tutto gira intorno a loro due”.

In questo senso c’è una sorta di diritto da parte di Galliani?
“Ha gestito il Milan per oltre vent’anni ed è certamente depositario dei cosiddetti ‘segreti industriali’ della società. Ma la cifra non è calcolabile. Solo lui e Berlusconi sapranno accordarsi senza che un Tribunale possa mettersi in mezzo”.

 

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