Reduce dai Mondiali brasiliani (e da aspre critiche da parte di una parte dei colleghi giornalisti), Fabio Caressa ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. “La telecronaca viene affrontata spesso in termini stilistici, ma la telecronaca è fondamentalmente cronaca – ha spiegato il cronista di Sky Sport -. I tre aspetti basilari sono: beccare i giocatori; conoscere bene il regolamento; guardare il monitor per avere corrispondenza con quello che gli spettatori vedono a casa. L’errore più grosso? Sbagliare un giocatore”. E ancora: “Non sono una persona permalosa, le critiche le accetto. Anche a me capita di essere un critico feroce, in ambito tecnico, di alcuni giocatori. Dico solo che estrapolare frasi dal contesto emotivo in cui si dicono e portarle su un piano logico, è un errore di comunicazione. Prima era un mestiere a tempo perso tra una panchina e l’altra, i nostri commentatori ora sono persone che hanno scelto di fare questa professione: lavorano come giornalisti, si preparano, studiano, utilizzano sistemi informatici evoluti per guardarsi le partite, conoscono i campionati stranieri”.