Lunga intervista di Fabio Capello a Gazzettaregionale.it durante le sue consuete vacanze a Pantelleria. Il ct della Russia, reduce da un Mondiale deludente, ha parlato soprattutto del calcio giovanile in Italia: “Bisogna insegnare più tecnica che tattica. Perché alla velocità a cui si gioca oggi ci vuole grande, grande tecnica. Questo è emerso chiaramente al Mondiale. Mi capita di vedere allenatori che a bambini di dieci, undici anni, insegnano la tattica. Penso che questi personaggi andrebbero messi in prigione, perché ai piccoli devi insegnare la parte ludica facendo sì che migliorino nella tecnica. Ma siccome è molto più facile insegnare la tattica… Ecco il vero problema del settore giovanile“. E ancora: “Ci sono momenti in cui nascono talenti e altri momenti no. L’esempio più lampante è il Belgio: pochi anni fa era scomparso, ora ne ha diversi. Anche se, la nuda verità, è che in Italia non fanno giocare i giovani. Personalmente come allenatore della nazionale inglese ho fatto giocare dodici calciatori che orbitavano intorno ai venti anni. All’ultimo Mondiale ce n’era solo uno nuovo che io non avevo convocato. Una scelta dovuta al fatto che già giocavano in Premier League; da noi conoscete una squadra che schiera ragazzi di diciotto anni? Nessuna”.