Non hanno fine le rivoluzioni nel panorama del calcio italiano. Se non sapessimo di che sport stiamo parlando, si prenderebbe l’attuale situazione come una logorante partita a memory, in cui le carte non fanno che essere rimescolate e non è concesso sbagliare. A tentare di fare il punto della confusa vicenda è ancora il nostro tifoso di fiducia, Tiziano Crudeli.
E così Inzaghi allenerà la rosa della prossima stagione. Qualche (buon) presentimeno al riguardo?
“Non è un segreto la mia stima per Pippo. Ma non lo era nemmeno il mio rispetto per un uomo come Seedorf. Posso dire di essere ottimista, forse per la prima volta dopo due anni. Inzaghi mi sembra tanto motivato quanto realista, non ha raccontato le favole e non ha promesso grandi stagioni di celebrità. Ha finalmente messo le carte sul tavolo e svelato il gioco. La squadra deve ripartire e per farlo ha bisogno di tempo, di impegno e di sacrificio. Se c’è qualcuno che dalla rosa può tirare fuori tutto questo beh, quello è indubbiamente Pippo. Anche se mi azzarderei a fare un pettegolezzo e a domandarmi se Kakà non abbia ufficialmente detto addio al Milan anche a causa del nuovo allenatore (ride)”.
Per uno che arriva c’e sempre qualcuno che lascia. Cosa può dirci di Conte e del presunto accordo con il Milan che tanto ha fatto scalpore?
“Conte era un uomo a pezzi. Ma un vincente uomo a pezzi o se preferite, un uomo a pezzi che non sa perdere. Io penso che Antonio fosse ben consapevole di non poter spremere di più la squadra che già gli aveva dato molto. Conte accetta le sfide, ma solo se queste sono degne di chiamarsi tali. Se invece assomigliano di più a minestre riscaldate inodori e insapori allora il gioco non regge più. Sono convinto che l’accordo con il Milan fosse nell’aria a maggio, come sono convinto del fatto che la dirigenza bianconera non avrebbe mai e poi mai dato l’uomo della rinascita juventina in mano alle furbe mani di Galliani. Digerire e far digerire l’addio sarebbe già stato abbastanza doloroso, senza aggiungere un passaggio dritto dritto nelle mani del nemico. La Juve ha aspettato che la dirigenza rossonera trovasse il suo allenatore, quindi ha lasciato andare Conte. Molto semplice, non c’è molto da analizzare. Ahimè, benvenuti nel mondo del calcio”!
Restiamo in tema di alleanze quantomeno beffarde. Allegri alla Juve. L’ex allenatore rossonero faccia a faccia con l’ex regista rossonero.
“Mi fanno sempre molto divertire queste cose. A volta sembra di guardare Beautiful, non il calcio. Si dice che Pirlo, dal relax delle sue meritate (ride), ferie abbia già espresso il suo disappunto per l’ingaggio di Allegri. D’altra parte, la diplomazia del tecnico toscano non tarda a mettere a tacere i rumors che la situazione è inevitabilmente andata creando. Con disinvoltura ha sottolineato quanto Pirlo sia un ottimo giocatore e quanto abbia sempre fatto per il Milan. Il fatto che all’epoca non rientrasse nei piani per il “nuovo” Milan viene solo velatamente menzionato. A volte mi domando perché non si dicono semplicemente le cose come stanno. Pirlo non stava giocando bene nell’ultimo periodo, che fosse per l’allenatore o per la demotivazione poco importa. Alla Juve è rinato, buon per lui del resto è un grande regista. Mi auguro solo che Allegri sappia farsi rispettare, perché ne avrà bisogno”.
Domanda diretta: Faraone o SuperMario?
“Faraone. Penso che sia finalmente arrivato il momento di dare una chance a questo ragazzo. Ha dimostrato in ogni modo di voler dare il massimo con questa maglia e francamente mi sono stufato di vederlo solo nella pubblicità dei Ringo. Sono convinto possa dare molto alla squadra e forse farà bene anche al super ego di Balotelli”.
This post was last modified on 19 Luglio 2014 - 18:23