Il 17 gennaio 1999, per via di una follia commessa da Sebastiano Rossi, Zaccheroni era stato costretto a gettare nella mischia Christian Abbiati. Quest’ultimo aveva 21 anni, proveniva dal Monza ed era all’esordio in Serie A. Sarebbe stata una delle tante matricole o avrebbe sfondato? Era questo l’interrogativo dei tifosi presenti quel giorno a San Siro.
Oggi, essendo trascorsi 15 anni dalla prima volta di Christian alla scala del calcio, disponiamo degli elementi sufficienti per rispondere. Nonostante continui a trovarsi nell’occhio del ciclone, causa rinvii da brividi e uscite non sempre in grado di garantire sicurezza alla difesa, Abbiati è un titolare fisso nell’organico del Diavolo. Il fatto che debba essere sostituito da un portiere più giovane e più in forma è diventato un leitmotiv. Peccato che, dal 2008, dopo avere trascorso tre anni in prestito, Christian possieda le chiavi della porta rossonera. Ci sarà un perché…
Tutti gli estremi difensori, non ce n’è uno che si salvi, commettono errori. Abbiati, pur non essendo esente da svarioni, riesce (ed è riuscito) ad imporsi nei momenti decisivi. È per questo che è entrato nei cuori di tutti i tifosi del Milan, che lo idolatrano per i miracoli compiuti contro Perugia e Inter, nel 1999 e nel 2003, che regalarono al Diavolo uno Scudetto e una Champions League. In occasione del suo 37esimo anniversario di nascita, con riconoscenza e con la speranza di vederlo vincere in rossonero altri trofei da protagonista, la redazione di SpazioMilan.it non può che augurare a Christian cento di questi giorni.
This post was last modified on 8 Luglio 2014 - 10:16