Un silenzio assordante, non privo di significato. In questi giorni, a parlare di Adel Taarabt, sono decisamente più i sostenitori della società Milan stessa. Il giovane talento marocchino, con il suo talento un po’ incosciente eppure cristallino, aveva convinto una larga fetta della tifoseria. La stessa cosa, però, non si può dire della società: di riscattarlo, infatti, mai si è parlato con convinzione.
I segnali che si vada in tutt’altra direzione sono molteplici. L’arrivo di Menez, prima di tutto. In più occasioni i tifosi più sognatori hanno auspicato di veder giocare insieme i due. Molto probabile, invece, che la società abbia considerato il francese un suo sostituto più che un possibile compagno.
Tornando per un attimo alla questione della cifre, sappiamo ormai tutti che il QPR non è disposto a fare sconti: vuole 7 milioni, tutti e subito. Troppi per un elemento non ritenuto fondamentale dal nuovo tecnico Inzaghi, troppi per un club che vede in Iturbe un possibile investimento importante. Galliani e l’agente del giocatore Kia Joorabchian, quasi di comune accordo, hanno interrotto le comunicazioni.
Cos’ha spinto il Milan a questa svolta così netta e chiaramente leggibile? I motivi elencati sopra, sicuramente, hanno giocato un ruolo determinante. Innegabile, però, che la paura di metter sotto contratto in pianta stabile un giocatore con un carattere non così morbido e gestibile abbia influito tanto. Troppo, forse.