Una stagione è stata di quelle da dimenticae, da mettere subito in archivio e cercare di non raccontare a nessuno. Tra la riabilitazione dall’operazione al ginocchio, il lento recupero e le panchine con Clarence Seedorf, il 2013/2014 di Giampaolo Pazzini è scivolato via con soli tre gol realizzati e tante amarezze. Difficile immaginare un anno peggiore alla vigilia di un Mondiale che il Pazzo sperava di poter conquistare. Difficile anche pensare ad una sua possibile riconferma in maglia rossonera, visto l’oneroso ingaggio ed i problemi con il tecnico olandese. Così, tra le punte del Milan, il quasi 30enne bomber di Pescia sembrava davvero essere il più vicino ad una possibile cessione. Il nome del Napoli, che ha urgentemente bisogno di un vice Higuain, è stato quello più accostato al numero 11 rossonero.
L’arrivo, ormai ufficiale, di Pippo Inzaghi, però, può cambiare le carte sul tavolo delle trattative milaniste. Pare, infatti, che nell’ultimo vertice di Arcore, SuperPippo abbia tracciato le linee guida del suo attacco ideale. Tra i pensieri più ricorrenti c’è quello di voler trattenere Pazzini e cercare di vendere Mario Balotelli ed Alessandro Matri, oltre all’ormai certa partenza di Niang. Il cambio di allenatore, quindi, sembra aver cambiato gli scenari nel valzer delle punte milaniste. Dal più in bilico, infatti, Pazzini ha assunto il ruolo di quello con più probabilità di restare. L’estate è appena iniziata e le mosse di mercato si intrecceranno sempre di più nelle prossime settimane, ma questa ora sembra essere la decisione.
Le voci di una possibile partenza di Balotelli, destinazione Premier, si fanno sempre più insistenti. Sicuramente se ne riparlerà durante e dopo i Mondiali, ma SuperMario dovrebbe lasciare il Milan, soprattutto se l’Arsenal dovesse confermare l’interesse verso la punta bresciana. Stesso destino spetterà a Matri che, rientrato dal prestito alla Fiorentina, sarà ceduto al miglior offerente. Mandzukic e Paloschi, in questo momento, sembrano essere i maggiori indiziati a sostituirli, ma Pazzini resta lì, alla finestra, a ricordare a tutti che ha voglia di riscatto e, con Inzaghi in panchina, potrebbe godere di una considerazione benefica. Del resto è tutta una questione di feeling tra bomber.
This post was last modified on 10 Giugno 2014 - 23:18