Nazionale, il triste borsino azzurro: tutte le ferite le pagherà il Milan

Finito il Mondiale dell’Italia, siamo prossimi al raduno a Casa Milan. E il club di via Aldo Rossi 8 si appresta a raccogliere la pesante eredità lasciata dal’avventura brasiliana. In primis, chi il Mondiale l’ha perso ancora prima di giocarlo: Riccardo Montolivo. Il quale dovrà rimanere fermo per i prossimi sei mesi: ne pagano le conseguenze la società, che dovrà guardarsi bene intorno per trovare un sostituto che sia all’altezza delle qualità tecniche e umane del Capitano, e l’allenatore in pectore Pippo Inzaghi, privo del suo costruttore di gioco per l’inizio della stagione.

Si complica maledettamente anche la situazione attorno a Balotelli. Doveva essere il Mondiale di SuperMario, considerato come il fiore all’occhiello della Nazionale di Prandelli e, invece, in Brasile si è consumato lo strappo, probabilmente definitivo, anche con il CT (che aveva deciso di accontentare l’attaccante rossonero affiancandoli una prima punta come Ciro Immobile). A pagare le conseguenze più pesanti di questo flop è ancora una volta il Milan, che considerava Balotelli come il diamante da esporre nella vetrina brasiliana, con la speranza potesse lievitare il prezzo del suo cartellino.

Non solo Mario. Decisamente negativo anche il contributo di Ignazio Abate, altro punto interrogativo considerata l’imminente scadenza di contratto,i rossoneri dovranno decidere: cessione in questa sessione di mercato o rinnovo. Discorso a parte per De Sciglio: anche se il suo mese di giugno è stato compromesso dall’infortunio muscolare al bicipite femorale della gamba sinistra alla vigilia della gara contro l’Inghilterra. Anche per lui, come per Balotelli ed altri azzurri, avrebbe dovuto essere il Mondiale della consacrazione, ma la nuova generazione, in Nazionale come al Milan, fatica tremendamente ad imporsi.

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