Kakà-Robinho via: 18 milioni di risparmio, poi l’assalto ad Iturbe

Suona l’allarme, la dinastia del Milan brasiliano potrebbe presto scomparire per fare spazio ad un argentino. Sono giorni strategici per i rossoneri: relax e mercato, la solita ricetta. Le sorprese, in questo senso, sono sempre dietro l’angolo, stesso discorso per delle possibili decisioni dolorose ma necessarie. Stiamo parlando dei probabili addii di Kakà e Robinho, convenienti per questioni economiche ed essenziali così da ottenere un tesoretto da spendere per dare l’assalto ad Iturbe: sì, il Milan lo insegue davvero, ribadisce stamane La Gazzetta dello Sport.

La storia di Kakà rimane la stessa: si va verso il ritorno al San Paolo. La moglie vuole rimanerci per lavoro, insieme ai figli, l’ipotesi di un ritorno in patria è la più sensata e permetterebbe al giocatore di proseguire la sua carriera vicino alla famiglia. Lo sappiamo, Kakà avrà tempo fino al 30 giugno per liberarsi gratis del contratto, ma il Milan sembra disposto a concedergli anche più tempo. Ma non oltre i primi di luglio. In queste ore, poi, si è parlato anche di un freddo interessamento del Gremio. Da Robinho, invece, la società di via Aldo Rossi si aspetta di guadagnarci qualche milionicino in più: la sua cessione è stata decisa e pianificata, ma mancano veri acquirenti. Besiktas e Botafogo, per adesso, rimangono solo ipotesi, sarà faticoso liberarlo. Di sicuro non rientrà nel progetto di Inzaghi. Se il Milan alla fine perderà entrambi, senza i loro ingaggi risparmierebbe, al lordo, la bellezza di 18 milioni di euro (Kakà ha un contratto di un anno da 4 milioni e Robinho due anni a 2.5 milioni di euro).

Questo maxi-operazione da sola ancora non basta per accontentare le pretese del Verona per Iturbe, ma con 10 milioni cash in più, circa 28 milioni in totale, il sogno sarebbe reale e la concorrenza di Juventus, Real Madrid e Barcellona (forse) vinta. I brasiliani sono l’ago della bilancia per arrivare al nativo di Buenos Aires, al prossimo raduno l’unico verdeoro presente rischia di essere solo Gabriel.

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