“Caro Mario, sono Claudio Rossignoli, ho 49 anni e non ho scelto di essere Italiano ma lo sono dalla nascita ed ho sempre vissuto nel mio Paese.
A 23 anni indossavo con fierezza la divisa dell’Esercito Italiano ed ho servito la mia Nazione e la mia Bandiera per 7 anni donandole i migliori anni della mia gioventù. Il mio stipendio era di 1.200.000 LIRE al mese.
Mi spiace tantissimo dover notare dalla tua lettera che nella vita non sei affatto migliore di come sei sul campo ovvero sempre a cercare scuse, lamentarti di come ti trattano reputandoti perfetto o quasi. Hai perfino fatto diventare il colore della tua pelle una causa dei fallimenti.
Ti chiedi quale sia il problema se la gente, i tifosi, gli addetti ai lavori e perfino i tuoi compagni di squadra ti criticano e ti allontanano. Ma ti sei mai rivisto in TV in una delle tue prestazioni? Sei irritante! Non lotti mai per recuperare una palla, non ti sacrifichi x aiutare la squadra, pretendi di essere servito sui piedi, non esprimi grinta né orgoglio nell’indossare quella maglia.
Hai sprecato tutto il tuo tempo e le tue energie a discutere con gli arbitri, a fare a spintoni con gli avversari ed a rotolarti per terra ad ogni minimo contatto fisico. Mi sono vergognato dei tuoi atteggiamenti puerili mentre rappresentavi la mia Nazionale. Non è una questione di gol sbagliati…. quelli fanno parte del gioco. È una questione di orgoglio, di voglia e di determinazione. Tutto ciò che non hai mai dimostrato.
Hai detto che gli africani non scaricherebbero mai un loro fratello. Ecco tu sei stato il primo a scaricare i tuoi compagni di “battaglia” lasciandoli soli a lottare con gli avversari. Ancora una volta parli di negri buttandola sul razzismo… a me del colore della tua pelle non me ne frega proprio niente. È quello che c’è sotto che mi interessa. E sotto la tua pelle nera ho trovato un bambinone viziato, arrogante e pieno di sé. Oggi te lo scrivo con tutto me stesso: anche se qualcuno ti ha riempito le tasche con tanti di quei soldi che io manco se dovessi campare 400 anni vedrei mai NON SEI NESSUNO!
Infine, un’ultima cosa: se non ti piace essere Italiano, sei invitato a prendere il primo volo di solo andata per dove ti pare e non tornare più. Ma prima di imbarcarti non dimenticare di lasciare il passaporto e la carta d’identità Italiani.
Non sentirò la tua mancanza”.
Claudio Rossignoli
This post was last modified on 27 Giugno 2014 - 14:08