Grimi, il “Maldini mancato” ora riparte dal Racing Club

Chi ricorda Leandro Grimi? Terzino sinistro classe ’85, assistito da Mino Raiola, l’argentino arrivò al Milan nel dicembre 2006, dal Racing Club, per circa due milioni di euro. Avrebbe dovuto essere il nuovo Maldini o, per lo meno, il nuovo Serginho. In breve tempo, avrebbe dovuto diventare il nuovo padrone della corsia mancina. Invece no. Nulla di tutto questo. Grimi dimostrò subito di non essere all’altezza della situazione e, come se non bastasse, il suo adattamento al calcio italiano fu dei migliori. Con la casacca rossonera, esordì contro l’Arezzo, in occasione della gara valida per l’andata dei quarti di finale di Coppa Italia. Per l’esordio in campionato, invece, si dovette aspettare mercoledì 18 aprile. Al 78′ della partita esterna contro l’Ascoli, mentre i rossoneri si trovavano già in vantaggio per cinque reti a due, Carlo Ancelotti decise di sostituire Alberto Gilardino, autore di una doppietta, con Grimi, che venne schierato come esterno di centrocampo.

Prima che la stagione terminasse, il laterale argentino scese in campo in altre due occasioni, contro l’Udinese e la Reggina, nelle sfide valide per la penultima e per l’ultima giornata della Serie A 2006/2007, quattro giorni prima e quattro giorni dopo la grande notte di Atene. Le prestazioni offerte da Grimi non furono esaltanti, anzi. Troppo esile, molto ingenuo e poco incisivo. Furono questi i più gravi limiti manifestati da Leandro che, una volta iniziato il calciomercato, venne piazzato in prestito al Siena. L’inizio della rinascita? Nemmeno per sogno. Dopo un avvio incoraggiante, il rendimento di Grimi, che concluse la stagione con 18 presenze all’attivo, precipitò.

Ecco allora che l’argentino rientrò alla base, prima di essere ceduto allo Sporting Lisbona, club che, dopo un campionato in apparenza incoraggiante, decise di riscattarlo. Purtroppo, però, nemmeno in Portogallo Grimi riuscì a emergere. Meglio non andò in Belgio, con la maglia del Genk, dove collezionò tre misere presenze. Al terzino sinistro argentino, ormai meteora, non restò che tornare in patria, al Godoy Cruz, squadra con cui giocò nelle ultime due stagioni e con cui riuscì a segnare un gran gol. Un fuoco di paglia. Già, dopo due anni nel complesso deludenti, il Godoy Cruz ha deciso di non rinnovargli il contratto.

Ora, a ventinove anni, Grimi riparte dal Racing Club, che l’ha prelevato a parametro zero. Insomma, riparte dalla squadra che gli ha permesso di approdare al Milan. A differenza di otto anni fa, però, Grimi non si illude più di poter diventare un terzino di livello mondiale. Adesso la speranza di Grimi è quella di rimanere al Racing Club il più a lungo possibile, magari, fino al termine della propria carriera. Carriera che, in apparenza, non ha più nulla da dire.

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