Prima di sbarcare in Brasile, Andrea Pirlo si è concesso in esclusiva ai microfoni del Financial Times. Su Roberto Baggio: “Ho giocato con Baggio quando ero giovane. Sono cresciuto con il suo mito e giocare come lui per me era un sogno. Ho cercato di avvicinarlo per studiare e imparare da lui”. Sulla sua carriera e su Carlo Ancelotti: “Per me non è cambiato nulla rispetto a 20 anni fa: resto a casa, gioco, mi alleno e torno a casa, questo è tutto. Ancelotti mi diede un nuovo ruolo per risollevare il mio gioco”.
In merito al nuovo allenatore del Milan, Pippo Inzaghi: “Sapeva quando stavo per fare un passaggio ed io sapevo come si sarebbe mosso, ci capivamo al volo senza guardarci”. Capitolo semifinale di Germania 2006: “Ci fu un angolo e la palla arrivò a me, non potevo tirare, poi ho visto Grosso con la coda dell’occhio e ho notato che era smarcato e così ho provato a dargli la palla… è stato un passaggio filtrante che gli ha permesso di colpire col sinistro. A volte un assist è più difficile di un gol, perché devi trovare gli spazi giusti e misurare la forza. Forse, il passaggio a Grosso nel 2006 è stato il miglior assist nella mia carriera, ma non me li ricordo tutti”.
Sul modo di battere le punizioni: “Decido al momento come tirare, non prima. Non mi preoccupano i portieri, non li prendo in considerazione. Decido in base a cosa accade intorno a me, al contesto”.Un pronostico su Brasile ’14: “Penso che giocheremo bene. Noi giochiamo un calcio offensivo, cerchiamo di gestire la manovra e divertirci e spesso ci siamo riusciti. Sarà lo stesso ai Mondiali”. Sullo Juventus Stadium e sui tifosi bianconeri: “Non ha barriere, i tifosi sono vicini al campo e non accade nulla di male, come in Inghilterra. E’ un ambiente più familiare”.
This post was last modified on 8 Giugno 2014 - 16:06