Problemi muscolari, pubalgia, allarme Mondiali. Nulla di tutto questo. Ieri sera la prestazione di Mario Balotelli gli è valsa un incoraggiante 6,5 condito dall’assist per il gol di Marchisio e da un’azione personale che si sarebbe trasformata in gol se l’avversario non si fosse chiamato Lussemburgo. Una traversa a tu per tu col portiere e un cross d’esterno piede destro per Marchisio al centro dell’area che con un colpo di testa ravvicinato ha messo dentro la rete del momentaneo vantaggio italiano.
Una partita che ha dimostrato ancora una volta che da Balotelli la Nazionale italiana non può granché prescindere. Punto di riferimento unico avanzato, sponda per le avanzate del centrocampo, uomo assist, ma anche e soprattutto bomber: la faccia dell’Italia ai Mondiali è e sarà proprio la sua. Speriamo sulle copertine dei giornali del giorno dopo le vittorie che tutti ci auguriamo per gioire ancora. In Brasile, come fu agli Europei di due anni fa, vedremo il Mario migliore di sempre, ne siamo convinti. La Nazionale Mario l’ha sempre presa con un rispetto e una concentrazione che nei club ancora non gli abbiamo visto mettere in pratica con continuità.
Al primo Mondiale in carriera, Balo ci arriva portandosi dietro quel fastidioso fardello da star che lo inquieta sia dentro che fuori dal rettangolo verde. Un peso che qualsiasi “numero uno”, nello sport come nella vita, deve sopportare. E proprio qui starà la sua bravura nell’evitare quanto più possibile la morbosa attenzione rivolta nei suoi confronti dai media di tutto il mondo per concentrare, invece, le sue attenzioni sul calcio, sulle partite. Di certo non aiutano le insistenti voci di mercato che lo darebbero in partenza dal Milan (voci che, fra l’altro, la società rossonera stessa alimenta e non mette a tacere), ieri destinazione Londra sponda Gunners, oggi Istanbul al Galatasaray, domani chissà.
This post was last modified on 6 Giugno 2014 - 04:17