Negli ultimi giorni, numerose sono state le dichiarazioni sull’attuale momento del MilanMda parte di coloro che hanno contribuito a rendere la storia del Diavolo leggendaria: da Baresi, passando per Shevchenko e Zambrotta, per arrivare a Thiago Silva. Dichiarazioni ricche di compassione verso una società che un tempo si contraddistingueva per stile, serietà e progetto, mentre oggi è alle prese con una crisi, sotto ogni punto di vista, mai affrontata prima nell’era Berlusconi.
Franco Baresi, storico capitano rossonero per ben 15 stagioni, ha così cercato di incoraggiare l’ambiente rossonero: “Il Milan ha l’Europa nel dna, ma ci sono stagioni in cui non è possibile disputare competizioni europee. Non bisogna farne un dramma: serve capire dove si è sbagliato e ripartire“. Più malinconico, invece, il commento di Andrij Shevchenko, bomber rossonero dal 1999 al 2006 e nell’annata 2008-2009: “Questo è stato un anno particolare per il Milan, ma ora è finito. L’anno prossimo ci saranno di sicuro nuovi obiettivi, sono certo che Berlusconi e Galliani faranno di tutto per fa tornare grande i rossoneri”.
In occasione della presentazione del suo libro, Gianluca Zambrotta ha invece svelato il segreto (di Pulcinella) sul motivo per il quale il Diavolo consegnò, nel 2012, lo scudetto alla Juventus: “Per vincere devi avere tutto lo spogliatoio che rema nella stessa direzione, ma quell’anno non era così. Ricordo che in una gara decisiva, Allegri disse chiaramente che se avesse avuto a disposizione 14 giocatori sarebbe stata la stessa cosa, non era il modo di gestire uno spogliatoio. Il Milan ha vissuto un’annata strana ed alla fine credo che si sia conclusa meglio quanto ci si aspettasse”.
Nella giornata di ieri, sono invece arrivate le seguenti parole di Thiago Silva: “Mi spiace tantissimo per questo momento che sta vivendo il Milan, però è fondamentale avere in squadra grandi campioni e adesso nel Milan ce ne sono pochi, sono giocatori di personalità che sicuramente possono fare sempre di più. Sono sicuro che il prossimo anno cambierà tutto. Il Milan deve vincere qualcosa, non è una squadra che può stare fuori dalla Champions League“.
Parole emblematiche da parte di 4 protagonisti che, in epoche diverse, hanno scritto pagine indelebili della storia del Milan: imprese, gesta, impresse a fuoco nella mente e nei cuori di tutti gli appassionati del Diavolo. Epopee che, in una giornata di fine maggio (che in passato il Milan viveva da assoluto protagonista), sembrano appartenere ad un passato remoto. In attesa di un futuro migliore, il Milan ed i suoi tifosi sono costretti a vivere in un presente alquanto mediocre.
This post was last modified on 25 Maggio 2014 - 02:51