Con l’ormai certo, anche se non ancora ufficiale, arrivo di Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan, si susseguono le voci su modifiche e “aggiustamenti” del futuribile gruppo di lavoro: proviamo a fare il punto su quali potrebbero essere i suoi nuovi collaboratori e su come, di conseguenza, cambieranno alcuni ruoli all’interno della società.
SuperPippo, che potrebbe raggiungere la prima squadra assieme al responsabile del settore giovanile Filippo Galli (pur non essendone ancora convinto), potrebbe portarsi come preparatore dei portieri Beniamino Abate, padre di Ignazio. E chissà, tra l’altro, che possa essere la chiave per convincere il terzino a rimanere rossonero. Da sciogliere resta ovviamente la posizione di Mauro Tassotti che con Inzaghi potrebbe decidere di restare, componendo con l’ex compagno Galli la squadra dei “tecnici”.
Pare, è vero, che il Tasso abbia in essere un accordo con Allegri nel caso in cui il livornese tornasse in panchina, ma il nuovo cambio di allenatore in casa Milan potrebbe rimettere tutto al suo posto. La squadra dei tattici potrebbe essere formata da Andrea Maldera e Nicola Matteucci, mentre il medico sociale rimarrà Rudi Tavana.
Per quanto riguarda le giovanili, Cristian Brocchi, dopo la splendida stagione scudettata con gli Allievi I e II Divisione, dovrebbe prendere il posto di Inzaghi e diventare allenatore della Primavera, coadiuvato da Fulvio Fiorin e Stefano Nava. Tornerà la Berretti e la società sta pensando di darla in mano a un altro ex rossonero, Billy Costacurta, che tornerebbe in panchina dopo la non felice esperienza al Mantova. Resta da capire, in questo senso, l’effettiva libertà lasciata dal ruolo di talent a Sky.
E arriviamo al posto, che a questo punto resterebbe vacante, da responsabile del settore giovanile: suggestiva la già decantata ipotesi Arrigo Sacchi, che chiuderebbe così il cerchio di Adriano Galliani. Già coordinatore delle giovanili in Nazionale, Sacchi è da sempre attento a scovare talenti tra i più giovani e ha spesso presenziato al Vismara in occasione delle gare del Milan.
Riecco “il Milan ai Milanisti“, insomma. E se ieri il dna rossonero poteva solo passare dall’essere stato giocatore al diventare allenatore o parte dello staff tecnico, oggi i tifosi sperano anche che tutti questi grandi “ex” possano far rinascere il sentimento nel cuore e nella mente di chi va in campo.