Bastone e carota, Seedorf pensava di farne uso per gestire Balotelli e adesso invece è il trattamento che sta subendo per opera del suo Presidente. Diciamolo chiaramente: le parole di Berlusconi, nella sostanza, non cambiano molto, il Milan l’anno prossimo avrà un nuovo allenatore. Secondo La Gazzetta dello Sport, stamane, Spalletti rimane in prima fila con il 50%, poi Donadoni ed Inzaghi con il 20%, infine Seedorf e Montella solo con il 5%.
Le probabilità di esonero rimangono quasi scontate, ma non sono più al massimo. Primo aspetto: la volontà di non apparire né insensibile né impopolare agli occhi dell’opinione pubblica, nettamente pro Seedorf, proprio nel periodo della campagna elettorale. Secondo aspetto: il danno economico, l’addio dell’olandese ad oggi costerebbe non meno di 5 milioni di euro netti. Terzo aspetto, il più delicato e se vogliamo sorprendente: Clarence sembra disposto a rinunciare al suo nutrito staff per la prossima stagione (niente Stam e Crespo, insomma) e disponibile ad adattare il modulo alle idee di Berlusconi: dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2.
Oggi ad Arcore è previsto il pranzo di famiglia, anticipato visto che lunedì prossimo è in programma l’inaugurazione di Casa Milan: presso Villa San Martino ci sarà Silvio insieme anche a Lady B., sono attesi sviluppi e chissà, magari anche decisioni. In ogni la caso la difficile permanenza di Seedorf provocherebbe dei danni sul mercato, visto che lo spogliatoio, Abate in primis, è in fermento e pronto, con parecchi giocatori, a discutere la propria cessione.