C’è un uomo che più di tutti ha un merito nella carriera di Filippo Inzaghi. Si tratta di Nevio Scala, l’allenatore che dopo aver accolto Superpippo al Parma nell’estate del 1995, lo fece esordire il 27 agosto dello stesso anno nella trasferta di Bergamo contro l’Atalanta. Oggi, in attesa dell’ufficialità di Inzaghi quale nuovo allenatore del Milan, Scala in esclusiva a SpazioMilan.it spiega: “Non avrei iniziato dai rossoneri, ma avrà ponderato bene la scelta…”.
Mister, aveva intravisto il fisic du role in Pippo?
“E’ un mio figliolo… Già due anni fa mi sorprese la sua scelta di allenare. Non l’avrei mai pensato per il suo carattere, ma lui è un uomo di valori”.
Ma questi due anni da tecnico come le sono sembrati?
“Ha qualità, però aspetterei a giudicarlo. Il Settore Giovanile non è sufficiente…”.
Non vede il rischio di potersi bruciare un po’ come accaduto a Seedorf?
“Quella di Seedorf è stata una scelta strana: si è messo in panchina due giorni dopo aver smesso di giocare in Brasile e ha preso un Milan in grande difficoltà. Fu un’iniziativa azzardata da entrambe le parti. Inzaghi conosce l’ambiente, è motivato e la scelta di affidargli la panchina è stata senz’altra più ponderata e meno figlia della frenesia”.
Quali sono i contro?
“L’avrei visto bene fuori dalla sua tana, in una società diversa dal Milan. Un po’ per farsi le ossa…“.
Consigli personali?
“Inzaghi ha personalità e idee, non deve copiare nessuno”.
Avrà bisogno di un buon secondo?
“Io sono qui… Scherzi a parte, sarà importante per lui scegliersi un buon compagno di viaggio, anche se io non l’ho mai avuto. Ma erano altri tempi”.