Chi va e chi resta dell’undici finale: poche certezze, ma quanti rebus

Montolivo, De Jong e Muntari. Sono questi i tre nomi che legano l’ultimo Milan di quest’anno (quello di ieri sera della partita interna con il Sassuolo) a quello che verrà. Un Milan il cui futuro istituzionalmente certo (l’era di Lady B garantisce profitti e prospettive internazionali) ma sportivamente ancora avvolto dal mistero, un Milan che degli undici titolari di ieri sera molti non ne vedrà quando a fine agosto i battenti si riapriranno. Ma vediamo caso per caso.

Abbiati: in attesa di rinnovo, Christian è un simbolo di questi colori e non vorrà lasciare la barca proprio quando il riscatto sportivo dopo uno scudetto lasciato alla Juve due anni fa e dopo la stagione più brutta da tempo immemore ad oggi è lì lì per essere servito. Si attendono comunque gli incontri di fine campionato con la dirigenza per fare il punto della situazione sulle gerarchie presenti e future della porta rossonera.

De Sciglio: il mercato alle porte e un Mondiale ancora da disputare potrebbero far crescere, e a dismisura, le quotazioni di un ragazzo che fa gola a tanti. Sarebbe bello poter annoverare Mattia fra i punti fermi del Milan che verrà ma le sue qualità possono anche risultare un ottimo mezzo per fare cassa e puntare su qualche grande difensore centrale.

Mexes: l’ingaggio pesante lo fa rientrare nella lista di coloro che lasceranno il Milan in estate. Una stagione ieri sera chiusa anzitempo con un’espulsione per doppia ammonizione, probabilmente la sua ultima apparizione in maglia rossonera.

Rami: il nuovo proprietario del Valencia Peter Lim non crediamo farà sconti su Adil, il cui prezzo per il riscatto è stato fissato dalla dirigenza spagnola a 7 milioni. Troppi, al momento, per le casse rossonere come ammesso ieri da Adriano Galliani che venerdì a Lisbona, in occasione della vigilia della finale di Champions League, imbastirà una nuova trattativa col club spagnolo.

Constant: un’annata così così per il giovane laterale transalpino spesso beccato dai tifosi rossoneri e, per la verità, mai amato dal tifo milanista. Il futuro non può essere che lontano da Milano, in una realtà che magari non abbia negli occhi Serginho e Maldini in quel ruolo.

Taarabt: l’estroso trequartista marocchino ha dato molto nel finale di stagione essendo uno dei più brillanti sul fronte offensivo. Entrambi, sia lui che Rami, meriterebbero la conferma ma temiamo che lo sforzo economico possa essere fatto solo per uno dei due. Vista la mancanza di grandi alternative nel reparto arretrato, lo sforzo, fossimo noi a decidere, lo faremmo per il centrale corso, una certezza quest’anno.

Kakà: nove gol in stagione ma il Kakà degli anni migliori lì è rimasto. Oggi è un calciatore moderno, europeo, che si adatta molto bene a qualsiasi schema l’allenatore gli chieda di mettere in pratica. L’affondo in velocità non è più devastante e, crediamo, anche le motivazioni non sono più le stesse. Con un nuovo progetto e un nuovo allenatore l’anno prossimo potrebbe ricoprire il ruolo di chioccia per i giovani in arrivo e preparare l’inizio di un nuovo grande ciclo, il nuovo ciclo “mondiale” annunciato dal Presidente Berlusconi ieri e ribadito da sua figlia Barbara proprio oggi a Sky Sport 24. Attenzione però alle sorprese, non è ancora detta l’ultima parola sulla sua permanenza. Ma Adriano Galliani ha garantito: “Resta al 99,99 per cento periodico”. 

Pazzini: Giampaolo ha disputato una stagione esemplare. Quando è stato chiamato in causa ha dato il 200%. Un attaccante che consigliamo alla società di tenersi non stretto, di più. A prescindere da quello che accadrà con Mario Balotelli al termine del Mondiale (resta o non resta), Giampaolo e Ale Matri cavallo di ritorno dai sei mesi difficili a Firenze sarebbero un’ottima, e ribadiamo ottima, coppia di attaccanti. Entrambi con la voglia di dimostrare cosa valgono dopo un’annata più o meno brutta e complicata. Ma anche qua attenzione alle sorprese, Napoli in primis.

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