Esordire 28 giorni prima del suo sedicesimo compleanno non gli regalerebbe ugualmente il primato di più giovane nella storia rossonera (prima di lui giocò con i grandi anche Renzo De Vecchi, 64 gare e 7 gol dal 1909 al 1913), certo è che se Hachim Mastour facesse sua l’erba di San Siro in occasione di Milan-Sassuolo, l’effetto mediatico non avrebbe pari con quello dei predecessori di inizio Novecento.
Da ieri, il giovane talento classe ’98 è aggregato alla prima squadra e questa è già una notizia, come fa rumore che i separati in casa Adriano Galliani e Clarence Seedorf si siano appositamente riuniti a Milanello per presentarlo ai “nuovi” compagni. Applausi e incoraggiamenti da parte di tutti, in particolar modo da Stephan El Shaarawy, che di Hachim è grande amico, oltre al gran cerimoniere Robinho sempre particolarmente attivo in queste evenienze.
Intanto sempre ieri si vociferava che il club di via Rossi avesse già ottenuto, dopo una formale richiesta scritta, la deroga da parte della Lega Serie A per inserire Mastour tra i convocati per domenica sera: in realtà il professionismo, come anticipato erroneamente anche da noi, non fissa il vincolo dei suoi tesserati alla soglia minima dei 16 anni, quindi l’italo-marocchino potrà eventualmente scendere in campo senza problemi.
Reduce da 21 presenze e 3 gol con gli Allievi Nazionali e da due comparsate con la Primavera di Pippo Inzaghi, la sua convocazione, più che come un premio alla stagione, suona come primo tassello per il futuro: tornare a puntare sui giovani, partendo dai “prodotti” di casa. Dopo i video da giocoliere, gli spot pubblicitari, le foto con Neymar e le frasi ad effetto su Facebook, ora Mastour è chiamato al passo più importante: essere professionista in campo.