Quando sorride parlando di Milan, Adriano Galliani non scherza. Ieri non è apparso solo commosso dallo spettacolo della nuova sede, ringraziando e basta, con affetto, Barbara Berlusconi, ma ha soprattutto spiegato il presente più scottante del mercato rossonero. Primo punto: c’è la volontà di acquistare Adil Rami, ma senza avvalersi del riscatto (scaduto ieri) a proprio favore di 7 milioni. La speranza è quella di ottenere uno sconto dal Valencia, magari prorio questo venerdì, quando l’AD incontrerà la dirigenza spagnola a Lisbona, la paura però si chiama concorrenza, visto che da oggi il difensore francese è una “preda” libera e facile.
Secondo aspetto: la permanenza di Kakà. In questo caso scende in campo il cuore, le emozioni, la storia di un fuoriclasse ormai adottato da tempo. Sappiamo che domani, per esempio, Ricky potrebbe liberarsi dal contratto con il Milan (scadenza 2015) grazie alla mancata qualificazione in Champions: un dispetto consentito dal punto di vista legale, ma alla fine il rischio dovrebbe rimanere in un cassetto di via Aldo Rossi 8. Senza Mondiale e con America e Brasile in agguato per tentarlo, Kakà è chiamato a prendere una decisione di enorme spessore per la sua carriera. Le sensazioni e la voglia degli interessati spingono verso la prosecuzione del matrimonio in rossonero: “Kakà lo teniamo, rimane con noi al 99,9% periodico“. Le dichiarazioni di Galliani sono chiarissime, ma lasciano anche un piccolo grande dubbio ai milanisti. La memoria va al giugno 2012, quando proprio galliani rispondeva così, perentorio e stizzito, alle domande sulle cessioni di Ibra e Thiago Silva: “No, rimangono con noi al 99,9%. Non va via nessuno, non vendiamo nessuno“. Qualche somiglianza?
Ecco perché qualcuno ha già iniziato a sudare freddo. Il momento di oggi non ha niente a che vedere con quello di due anni fa, le prese in giro non possono più essere ammesse. Kakà va difeso, quello 0.01% che resta non tranquillizza.