Immaginate un mondo dove la realizzazione dei sogni è direttamente proporzionale alla grandezza di questi. Una scatola enorme piena di fantasie e desideri incredibili, di soddisfazioni e sorrisi. Immaginatelo e ricordate che invece non esiste nessuna garanzia, nessuna certezza che un sogno, per quanto inseguito con determinazione e passione, si avveri.
Ricky Kakà lo sa bene. 35 presenze e 9 gol non sono bastati. Neppure tenere in piedi il Milan, neppure rappresentare spesso l’unico lampo in mezzo al grigiore più profondo. Nulla è bastato per far capire a Scolari che uno come lui non si può e non si deve lasciare a casa, non quando il suo ultimo Mondiale si gioca proprio nel suo adorato Paese.
Per quanto la sua corsa possa essere meno disarmante, i suoi scatti meno fluidi, le sue giocate meno continue, Kakà rimane un giocatore in grado di fare la differenza sempre, perché sorretto da un talento senza età e da un’anima che sa restare in piedi anche quando tutte le altre sono già crollate.
Eppure, il suo sogno, ieri si è ufficialmente spento. Il suo sogno, ma lui no. In quella scatola enorme, i suoi sorrisi ci sono ancora.
E allora, Ricky, perchè non la riempiamo anche di nuovi sogni? Coloriamoli tutti di rossonero e cerchiamo un modo per realizzarli. Insieme, ovviamente. Come quella voltà lì, ad Atene, quando sembrava impossibile, eppure…