SM RELIVE/ Kakà a MC: “I migliori anni della mia carriera li ho vissuti qui, mai pentito di esser tornato. Balo? Sta maturando tantissimo”

A due giorni dall’ultima gara di campionato, Ricky Kakà interviene in diretta a Milan Channel per rispondere alle tante domande degli abbonati al canale.

KAKA’ IN PILLOLE

Intervista terminata.

– Punto di riferimento per i giovani: “Penso sia importante avere un punto di riferimento, anche io ne avevo. Spero di trasmettere a loro la mia esperienza. Avere la possibilità all’epoca di allenarmi con tanti campioni mi spronava ad avere l’atteggiamento giusto. Voglio trasmettere quello che ho imparato io, non solo con le parole ma soprattutto con l’atteggiamento. Devono capire cosa significa giocare con la maglia del Milan”.

– Su Mastour: “Lo sento vicino, è tecnicamente molto forte, dobbiamo avere pazienza con lui, farlo inserire e fargli capire che la prima squadra è un’altra cosa. Ma ha un gran talento, c’è qualcosa di diverso in lui”.

– Su El Shaarawy: “Mi farebbe molto piacere vederlo segnare, magari con un mio assist. Con un’annata così è molto difficile, ma ora lo vedo bene e spero possa segnare il prima possibile”.

– Sulle parole di Falcao: “Condivido le sue parole, i migliori anni della mia carriera li ho fatti qui. Qui c’è un gran rapporto con tutti. Non mi sono mai pentito di tornare. Avevo anche l’obiettivo del Mondiale, non ci sono arrivato, mi dispiace ma so di aver fatto tutto il possibile. A Madrid non giocavo 4-5 partite di seguito, qui le ho fatte praticamente quasi tutte. Anche se è stata una stagione difficile a me ha fatto molto piacere”.

– Sul gol contro il Celtic: “Quel gol è stato molto particolare, soprattutto la gioia dopo, con Gattuso che era sostituito e mi venne subito addosso. E’ una cosa molto bella”.

– Sul suo gol più bello: “Il gol di Manchester, bello e importante e che mi porta un’emozione grandissima”.

– Sul suo ruolo: “Mi piace giocare di più da trequartista, dove posso rendere al massimo. Ma ora c’è bisogno di spostarmi un po’ a destra, un po’ a sinistra”.

– Sul futuro: “Bisogna ripartire dai valori del Milan, dalle motivazioni. Il Milan ha una storia basata proprio su quelli”.

– Sul Milan: “Io non ho mai avuto il sogno di giocare in una squadra in particolare. Ma ho sempre sperato di giocare in una squadra europea. E avere la possibilità di uscire dal San Paolo e arrivare subito al Milan è stato bello, e sentire il nome Milan mi provoca sempre emozioni”.

– Sul giorno della vittoria del Pallone d’Oro: Ho tanti bei ricordi di quella giornata, come quando sono uscito dalla balconata in Piazza Duomo. Fu una giornata indimenticabile”.

– Curiosità su Casa Milan: “Il mio Pallone d’Oro verrà esposto nel museo Mondo Milan. Dopo il 26 maggio i tifosi potranno vederlo per un po’ di tempo”.

– Sulla partita di Bergamo: “E’ stato molto difficile perché prendere un gol come è successo fa rimanere l’amarezza di questa partita. Ma quest’anno abbiamo sbagliato soprattutto nel primo girone”.

– Su Balotelli: “Lui sta maturando tantissimo, e questo è buono per lui e per la squadra. Se un giocatore sta bene con le sue motivazioni fa la differenza. Lo vedo motivato, concentrato e con tanta voglia, e questo lo aiuterà molto anche al Mondiale”.

– Sul Real e Ancelotti: “Ancelotti conosce molto bene questa coppa. Io ho molti amici nell’Atletico ma avendo trascorso molti anni lì spero possa vincere il Real, anche perché il mister lo merita”.

– Su Rui Costa: “E’ uno di quelli che mi ha aiutato di più, giocando nello stesso ruolo a volte durante la partita ero in difficoltà e lui mi dava dei consigli per aiutarmi a risolvere determinate situazioni. Da lui ho imparato tantissimo”.

– Sull’arrivo al Milan nel 2003:Mi chiamò Leonardo e mi disse che il Milan era interessato a me. Finisco la stagione nel San Paolo, il Milan vince la Champions e così Leo mi chiama ancora e mi dice che era difficile per me andare al Milan perchè era difficile fare investimenti. Dopo vado in Nazionale e tornano queste voci. Io a quel punto parlo ancora con Leonardo e con Braida. Finchè poi mi dicono che mi prendono, ma mi dicono che dovevo andare in prestito a Parigi perchè c’erano già Rui Costa e Rivaldo. Finchè il Milan ha deciso di tenermi”.

– Sulle volte in cui è stato vicino al ritorno al Milan: “Ancora oggi queste situazioni di mercato mi fanno male, nel senso, anche quando ero qua, non so se è una cultura italiana, si parlava sempre del futuro. Questo crea un’ansia a tutti, e anche a noi. Per le persone esterne può essere una cosa semplice, forse si pensa che basta dire “sì rimango”, ma non è così. Ci sono tante cose intorno. Quano ero a Madrid all’inizio non si diceva niente poi le voci sono cominciate. Quando ero lì mi hanno “venduto” in Brasile, in Turchia. L’unico vero anno che c’è stato un corteggiamento del Milan per me è stato nel gennaio 2013″.

– Su Claudio Lippi: “Ci siamo incontrati 2-3 volte quando ero al Real e lui veniva sempre a salutarmi. Nelle trasferte quando ero qua giocavamo sempre a Mario Kart, e lui era scarsissimo, gli gridavamo sempre “dai Claudio” per incoraggiarlo. Mi dispiace tantissimo per quello che è successo”.

– Inizia l’intervista.

 

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